Molteni resta sindaco di Sondrio
A Palazzo Pretorio con il 53,6%

E' una riconferma, la quarta alla guida di Palazzo Pretorio, ma per la prima volta senza dover attendere il responso del ballottaggio.

SONDRIOE' ufficiale: Alcide Molteni è stato eletto alprimo turono di voto sindaco di Sondrio. E' una riconferma, la quarta alla guida di Palazzo Pretorio, ma per la prima volta senza dover attendere il responso del ballottaggio.


Alcide Molteni, sindaco uscente di Sondrio, si riconferma saldamente a capo dell'amministrazione comunale di palazzo Pretorio e lo fa concedendosi il lusso - non accadeva dal 1994 quando si presentò per la prima volta al cospetto degli elettori - del primo turno. Alla fine dello spoglio MOlteni ha totalizzato il 53,6% dei voti.


«Un'impresa che sembrava soltanto possibile si sta stagliando all'orizzonte» le sue parole di ieri ammantate di scaramanzia quando a tarda sera ancora non era possibile avere l'ufficialità di un risultato, ma che l'ufficiosità di una macchina organizzativa pressoché perfetta (e parliamo dei rappresentanti di lista della coalizione di centrosinistra dislocati a due a due nelle 21 sezioni cittadine) dava per certa.


Un successo rincorso fino all'ultimo minuto, anche se già ieri sera alle dieci e mezza, con cinque sezioni ancora parziali, ma oltre l'80% degli aventi diritto al voto scrutinato, i dati raccolti nel quartier generale di via Parolo - scelto soltanto per l'ampiezza degli spazi - davano Molteni a oltre il 53% con Mario Fiumanò, il candidato di Pdl, Sondrio liberale e la civica Rilanciamo Sondrio staccato di 32 punti e cioè al 21%, il leghista Lorenzo Grillo Della Berta all'8%, Giuseppe Tarabini dei Popolari retici poco sotto il 7%, Matteo Barberi e i pentastellati di Grillo al 6% e Davide Tacelli di Sondrio anch'io poco sopra il 4,5%.


E cinque anni fa in occasione del ballottaggio il sistema funzionò perfettamente, consegnando il risultato prima dell'ufficialità della Prefettura.


Un'impresa storica quella della vittoria al primo turno di Molteni che arriva proprio nella tornata elettorale che fa segnare il più alto dato di astensionismo in città. Storia nella storia.


«Una scelta antidemocratica - definisce il sindaco la decisione di così tante persone di non esprimere il proprio voto -, non di protesta quanto piuttosto la rinuncia a diventare parte attiva della vita amministrativa. Un modo di voltare le spalle al senso civico».

© RIPRODUZIONE RISERVATA