Riello, riprende la mobilitazione dei lavoratori

Primo pacchetto di scioperi di due ore dopo che l’azienda ha ribadito l’intenzione di procedere con la dismissione della gran parte della produzione entro l’estate

Due ore questa settimana, poi si vedrà. Cominciano con questo primo pacchetto di sciopero che decideranno come calibrare di giorno in giorno, i lavoratori della Riello di Morbegno che riprendono la mobilitazione dopo aver appreso dall’assemblea di lunedì degli esiti della riunione di giovedì scorso al ministero del Lavoro con l’azienda che ha ribadito la ferma intenzione di procedere con la dismissione della gran parte della produzione entro l’estate con lo spostamento negli altri stabilimenti del gruppo, in particolare a Legnago e Volpago in Veneto, e l’esternalizzazione della parte relativa ai ricambi.

La decisione di tornare ad incrociare le braccia - lo avevano già fatto subito dopo che la Carrier corporation aveva annunciato l’avvio dell’iter di dismissione - è emersa dal confronto tra i dipendenti e le rsu. Una riunione veloce per stabilire che i 61 lavoratori dello stabilimento della Bassa valle non se ne staranno fermi ad attendere lo svolgersi degli eventi. Non senza far sentire la propria voce di rabbia e indignazione.

Pur aggrappandosi alla speranza che l’advisor nominato dalla multinazionale possa individuare nuovi acquirenti per salvaguardare l’occupazione, vogliono segnare in modo tangibile ed inequivocabile la preoccupazione per il loro futuro in attesa che i nuovi appuntamenti in agenda aiutino a chiarire il quadro. Non solo i sindacati infatti incontreranno l’advisor nominato dalla Carrier corporation entro la fine del mese, ma giovedì mattina ci sarà l’audizione in Regione, nella commissione competente e poi la prossima settimana, mercoledì 22, si riunirà il tavolo provinciale dell’unità di crisi. Tutte occasioni per discutere e valutare come il territorio possa muoversi facendo sentire il proprio peso.

Anche perché i tempi si fanno di giorno in giorno più stretti. L’azienda sempre in occasione dell’incontro al ministero ha infatti indicato nel 31 agosto la data ultima per l’eventuale dismissione della produzione nel sito morbegnese. Da quel giorno in avanti, se non subentreranno novità, inizierà lo smantellamento dei reparti. Un ulteriore impoverimento per il tessuto socio economico territoriale, di una provincia che ha dato tanto alla Riello fin dal 1992 quando lo stabilimento fu insediato grazie alla Legge Valtellina. Da oltre dieci anni l’azienda sta vivendo in un clima di precarietà; la prima crisi nel 2012 ha portato alla perdita di decine e decine di posti di lavoro, l’acquisizione da parte di Carrier di Viessmann, leader dell’efficienza energetica, ad inizio 2024 non ha portato quel valore aggiunto che si sperava al sito che avrebbe tutte le capacità per occupare oltre 500 dipendenti come ai tempi d’oro.

Tutti elementi di cui si tornerà a parlare ancora il 12 giugno quando ci sarà il secondo incontro al ministero del Lavoro.

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