Gas, prezzi in discesa
«Tre possibili cause
per le super bollette»

Tariffe L’ad di Acinque Energia Giovanni Perrone analizza la stangata su molti contratti a prezzo fisso «In questa fase di mercato meglio quelli variabili»

Cosa c’è a monte delle numerose segnalazioni dei consumatori sul fortissimo aumento delle bollette del gas (quattro volte più care di un anno fa nei casi più eclatanti)? E c’è forse una relazione con la fine della tutela? Giovanni Perrone, amministratore delegato di Acinque Energia, prova a fornire qualche elemento utile a capire cosa sta succedendo. Con una premessa: «Sì, voglio dirlo subito - dice - gli incrementi nelle bollette gas non riguardano Acinque Energia, in quanto noi da ormai oltre due anni abbiamo scelto di offrire soltanto prezzi variabili, ed è una scelta che ci sta dando ragione, in quanto gli indici energetici sono scesi di quasi il 70% nel corso del 2023 e nei primi due mesi del 2024 stanno scendendo ancora al ritmo di oltre il 10% al mese, con un corrispondente beneficio per i nostri clienti».

Tre invece le possibili cause, secondo Perrone, di quanto accaduto. «La prima, commerciale, è legata al prezzo del gas tout court - spiega - Questa la si può solo presumere perché dipende dalle scelte commerciali dei competitor e dai contratti sottoscritti dai singoli clienti. Però potrebbero esserci alcuni clienti che avevano sottoscritto o rinnovato dei contratti per il biennio 2022 e 2023 con un prezzo fissato nell’estate del 2021 - prima dunque della crisi energetica di fine 2021 e della guerra del gas in Ucraina di inizio 2022 - e quindi a dei livelli ancora bassi. Questi contratti, una volta giunti a naturale scadenza, immagino siano stati rinnovati a prezzo fisso anche per il biennio 2024-2025, ma ai livelli di prezzo che i mercati quotavano alla fine dell’estate scorsa, tenuto conto che i fornitori devono comunicare le condizioni con almeno tre mesi di preavviso. Livelli di prezzo che potrebbero essere dunque più alti di quelli che il fornitore di energia applicava prima del rinnovo».

E le altre due cause? «Poiché alcuni clienti lamentano il rincaro rispetto allo stesso periodo di un anno fa, occorre ricordare che nei primi mesi del 2023 vi era una agevolazione importante nel prezzo gas, introdotta per contrastare il caro prezzi e data dalla somma di due interventi in tariffa: l’azzeramento degli oneri generali di sistema e una particolare componente tariffaria (UG2) che era negativa, trasformandosi così in uno sconto applicato ai consumi fino a 5.000 metri cubi l’anno. Nel 2024 entrambe queste agevolazioni sono state soppresse e quindi adesso il cliente paga il prezzo pieno della tariffa».

Il terzo possibile fattore per spiegare i rincari è l’abolizione di una agevolazione, in questo caso fiscale. «Se un anno fa il gas godeva di una aliquota agevolata al 5% indipendentemente dallo scaglione di consumo, da quest’anno (dopo oltre due anni di misure di sostegno) è stata ripristinata l’Iva ordinaria con aliquota del 10% fino a 480 metri cubi di consumo e del 22% oltre i 480 metri cubi oltre che sulle quote fisse fino alla fine del mese di dicembre 2023 - dice l’ad di Acinque Energia - in sintesi adesso che il livelli di prezzo sono tornati a valori più normali, le misure di sostegno sono state abolite e quindi tutti ne risentono. Quelli che hanno contratti a prezzo variabile, come tutti i clienti di Acinque Energia, ne risentono meno in quanto questo ritorno alla tariffa piena è compensato dalla discesa dei prezzi all’ingrosso, che oggi sono meno della metà di quelli applicati un anno fa. I clienti che invece hanno altre formule di prezzo potrebbero non avere avuto questa compensazione e quindi ne hanno risentito in misura molto maggiore».

A fronte dei rincari i consumatori possono rescindere il contratto e magari passare ad una tariffa variabile. «Il cliente che si dovesse trovare a pagare prezzi fissi non coerenti con gli scenari attuali - conclude Perrone - può scegliere una diversa offerta sul mercato libero, optando ad esempio per una offerta a prezzo variabile, che a mio avviso resta ancora l’opzione migliore visto che non si vedono all’orizzonte segnali di tensione sui prezzi, che potrebbero quindi scendere ancora un pochino».

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