Sondrio in controtendenza: uno studente su quattro sceglie un istituto professionale

In netta controtendenza con il resto della Lombardia riprendono quota gli istituti professionali, scelti in provincia di Sondrio in media da uno studente su quattro.

Con una percentuale di tutto rispetto, la più alta a livello regionale pari al 22% (la media lombarda è del 13,5%), in assoluto la migliore registrata sul nostro territorio negli ultimi quattro anni, segno di una rinnovata attenzione verso percorsi che consentono di imparare un mestiere. Trainanti sono i settori alberghiero e della lavorazione del legno, così come quelli in ambito sanitario e di assistenza sociale, più scelti di altri dai teenager.

È questo il primo dato, che emerge scorrendo i numeri dei neo iscritti all’anno scolastico 2024-2025 resi noti dal ministero dell’Istruzione e del Merito aggiornati al 10 febbraio, giornata in cui sono state chiuse le iscrizioni.

Ma quello dell’exploit dei professionali non è l’unico dato in cui la nostra provincia si discosta dal resto della regione. Se si analizzano le scelte fatte da un totale di 1.667 alunni di terza media - di questi 686 hanno optato per un indirizzo liceale, 613 per un istituto tecnico o tecnologico e 368 hanno preferito l’istruzione professionale - balza all’occhio la percentuale di chi ha preferito l’indirizzo del liceo sportivo: sono stati 111 ragazzi e ragazze, pari al

6,76%, mentre la media regionale è dell’1,6%. Indirizzo sportivo che ha raccolto il doppio di iscritti dello scientifico scienze applicate, scelto dal 3,8% (63 alunni), in perdita in media di un punto in percentuale in confronto al recente passato. Quale possa essere la motivazione di questa impennata difficile dirsi. Non si può escludere abbia giocato a favore l’effetto Sinner, che continua ad inanellare successi.

Ciò detto, nel quadro generale facendo un paragone sull’andamento delle iscrizioni tra il 2023-2024 e il 2024-2025 tengono i licei - si riconferma la percentuale del 41% -, perde invece tre punti in percentuale l’istruzione tecnica e tecnologica (dal 39,7 del febbraio 2023 all’attuale 36,8%), si incrementa quella professionale che passa dal 19,3% dello scorso anno a 22,1%.

<Non possiamo che essere soddisfatti di questo esito delle iscrizioni - il commento di Gionni Gritti -: è un segnale che qualcosa è avvenuto e che l’interesse dei ragazzi e delle famiglie verso questi percorsi formativi sta aumentando>. Ma non bisogna accontentarsi.

Secondo il presidente di Confartigianato Imprese Sondrio ci sono ancora ampi margini di miglioramento: <Questo non basta. Non è sufficiente> prosegue auspicando <un coinvolgimento ulteriore di Confartigianato e delle proprie imprese nel percorso formativo di questi ragazzi fino al loro diploma, acquisito il quale si potranno inserire nel contesto aziendale e territoriale>. Con un posto di lavoro assicurato: <Al momento senza dubbio: questi percorsi garantiscono un’occupazione certa al termine del percorso di studi superiori> assicura il numero di Confartigianato precisando come dopo i cinque anni i diplomati debbano continuare a formarsi e a specializzarsi.

I tre settori più quotati tra gli indirizzi professionali sono stati Enogastronomia e ospitalità alberghiera (6%), Servizi per la sanità e l’assistenza sociale (5,1%) e Industria e artigianato per il Made in Italy (4,5%), con 75 adolescenti che ambiscono a diventare ebanisti. <In effetti c’è richiesta in questo settore, così come della specializzazione di questi ragazzi sulle macchine operatrici: è qui che si gioca il futuro>.

Sempre parlando di Made in Italy, però di liceo - indirizzo lanciato quest’anno dal ministro dell’Istruzione Valditara che sul nostro territorio non è stato attivato -, i dati confermano la sonora bocciatura: solo 31 in tutta la Lombardia l’hanno scelto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA