Omicidio di Poggiridenti, Iannello non risponde alle domande del gip

Interrogatorio lampo questa mattina in tribunale a Sondrio per Luca Iannello, il 24enne sondriese reo confesso dell’omicidio dello zio materno, Davide Conforto, 62 anni, che ha ucciso a coltellate sabato pomeriggio nella sua casa in via Masoni a Poggiridenti. Il giovane ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere

Interrogatorio lampo questa mattina in tribunale a Sondrio per Luca Iannello, il 24enne sondriese reo confesso dell’omicidio dello zio materno, Davide Conforto, 62 anni, che ha ucciso a coltellate sabato pomeriggio nella sua casa in via Masoni a Poggiridenti.

Alle 9.30 in punto il giovane è stato portato dal carcere di via Caimi a Palazzo di Giustizia con il cellulare della Polizia penitenziaria, scortato da due agenti. Nell’aula a piano terra lo attendevano il giudice per le indagini preliminari, Fabio Giorgi, il pubblico ministero Daniele Carli Ballola e i suoi due avvocati, Matteo Sergi di Morbegno, nominato d’ufficio al momento dell’arresto e che affianca il legale di fiducia chiamato invece dalla famiglia, Renato Tognini, del Foro di Milano.

Sette minuti di udienza, giusto il tempo di verbalizzare la decisione dell’indagato di avvalersi della facoltà di non rispondere, così come aveva già fatto il giorno prima in Procura.

Luca Iannello, quindi, non ha ancora svelato il movente dell’efferato omicidio e non ha risposto alle domande del gip. Una scelta scontata e dettata probabilmente anche dal fatto che i legali che lo assistono hanno ricevuto solo da poche ore gli atti e la documentazione. Il gip ovviamente ha convalidato il fermo e confermato la custodia cautelare in carcere, dove il 24enne, dopo la veloce udienza, è rientrato sempre con il cellulare della Penitenziaria. Non si esclude però che a breve possa essere trasferito in un’altra struttura.

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