Montagna in Valtellina sconvolta
per la tragica morte di Carlo Lenatti

Il 38enne residente al Piano ha perso la vita in un tragico infortunio sul lavoro avvenuto questa mattina in provincia di Como, nella frazione Torriggia Alta nel territorio comunale di Laglio

La comunità di Montagna in Valtellina è sotto shock per la morte improvvisa di Carlo Lenatti, 38enne residente al Piano, che ha perso la vita in un tragico infortunio sul lavoro avvenuto questa mattina in provincia di Como, nella frazione Torriggia Alta nel territorio comunale di Laglio.

Lenatti, titolare di una piccola ditta individuale, stava procedendo in retromarcia alla guida di un piccolo escavatore preso a noleggio, per compiere lavori di scavo per una pavimentazione che doveva essere effettuata. Per cause che ora toccherà all’inchiesta stabilire, in una stradina in discesa e in un punto molto stretto, l’escavatore si è ribaltato su se stesso intrappolando l’operaio che lo stava conducendo. L’incidente sul lavoro mortale è avvenuto pochi minuti prima delle 10 in via Santa Laura, all’interno di un cantiere privato in frazione Torriggia Alta.

La ditta individuale del 38enne valtellinese era stata incaricata di eseguire proprio gli scavi della pavimentazione in quella stradina ripida e stretta. L’infortunio, da quanto è stato possibile ricostruire, è avvenuto davanti ad un testimone che ha immediatamente allertato i soccorsi dopo aver udito le urla di richiesta di aiuto. In via Santa Laura sono arrivati gli uomini del 118 che hanno inviato sia un’auto medica sia una ambulanza partita dalla Croce rossa di Cernobbio. Le operazioni disperate per cercare di salvare la vittima sono proseguite per diversi minuti ma alle 10.40 i sanitari non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Troppo gravi le ferite riportate nello schiacciamento.

A Laglio sono arrivati in soccorso anche i vigili del fuoco, seguiti dai carabinieri della stazione di Cernobbio e dai colleghi del Nucleo ispettorato del lavoro di Como. L’accaduto è stato infine segnalato anche ai tecnici dell’Ats che hanno comunicato alla procura quello che era appena avvenuto a Laglio. Il magistrato di turno, il pm Antonia Pavan, ha disposto il sequestro del cantiere mentre il corpo dello sfortunato lavoratore edile è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’esame autoptico che deve ancora essere disposto. Alla base dell’inchiesta ci sarà la dinamica del ribaltamento.

L’incidente è infatti avvenuto con un testimone nelle vicinanze che potrà dunque riferire ai militari dell’Arma quanto a lui noto. Pare che l’escavatore, guidato dalla vittima, fosse stato preso a noleggio proprio per effettuare quei lavori di sbancamento. Carlo Lenatti lo stava guidando, procedendo in retromarcia, quando improvvisamente, su una stradina in salita, il mezzo si è ribaltato trascinandolo e schiacciandolo. Difficile al momento poter dire di più, se non che le disperate operazioni di soccorso – dopo che immediatamente si era intuita la gravità dell’accaduto – non sono riuscite a salvare dalla morte la povera vittima rimasta imprigionata tra le lamiere del piccolo escavatore che stava utilizzando.

In mattinata la notizia della morte ha raggiunto la comunità di Montagna, dove l’uomo viveva con la madre e tutti lo ricordano come un bravo ragazzo senza grilli per la testa e grande lavoratore, sempre pronto a dare una mano ai vicini di casa.

«Un altro infortunio mortale sul lavoro che coinvolge la provincia di Sondrio. La nostra preoccupazione aumenta, è sempre più pressante la necessità di maggiore formazione, informazione e addestramento» scrivono in una nota le organizzazioni sindacali della provincia di Sondrio Cgil, Cisl e Uil con le segreterie provinciali Flai, Fai, Uila e Fillea, Filca, Feneal. «Come sindacato unitario provinciale del comparto agroalimentare e delle costruzioni esprimiamo pubblicamente la vicinanza ai familiari del povero Carlo. Oltre al dolore e al pianto, non possiamo però esimerci dall’esprimere la nostra crescente preoccupazione per eventi così tragici che vedono coinvolta la nostra provincia. Un mese fa Luca Manzoni, geometra di 51, anni moriva tragicamente schiacciato da pareti prefabbricate di legno a Valdidentro; e oggi Carlo Lenatti, di Montagna in Valtellina, muore schiacciato sotto il peso del proprio escavatore».

«Il 2024 - scrivono ancora i sindacati - sta drammaticamente evidenziando quanto bisogno c’è di, formazione, addestramento, informazione in tema di salute e sicurezza nel mondo del lavoro. Non è questione di lavoro autonomo o dipendente, il lavoro è lavoro e non si può lasciare in mano la propria vita al fato e ricondurre sempre la morte sul lavoro a pura fatalità. Ci adoperiamo e lo faremo ancora con più vigore, affinché in tutte le sedi dove possiamo esercitare la nostra azione, si rafforzi la cultura della sicurezza sul lavoro, come modello di sviluppo sociale ed economico».

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