Il bibliofilo un grande e solitario incompreso

Se tutti sanno che la bibliofilia è l’amore per i libri, pochi sono coloro che, avendo penetrato l’anima di un bibliofilo, ne sappiano definire l’intima personalità.

Meglio organizzare la vendita della collezione quando si è ancora in vita Per non fare la fine del Cugino Pons di Balzac spogliato di tutto sul letto di morte

Il bibliofilo, e soprattutto il collezionista di libri antichi, è un visionario. Vede e sente negli oggetti che colleziona cose che altri non vedono e non sentono: la carta di stracci, bianchissima dopo seicento anni, che al tatto ancora crocchia, la nitidezza dei caratteri di stampa, la meraviglia dei capilettera miniati, la raffinatezza delle xilografie che illustrano il testo, la legatura originaria in pergamena floscia oppure in pelle di vitello su assi di legno, con le sue borchie e i suoi fermagli ancora conservati, lo specchio di stampa integro, i margini non rifilati, le barbe, le punte di spillo, l’odore genuino della carta inchiostrata.

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