Ernest e Motu, in fuga dalla Libia: sposi a Lecco

Sposi promessi Dalla Nigeria alla Libia, dove sono stati imprigionati, e poi la traversata su un barcone fino alle coste della Calabria, in fuga dalla povertà. Si sono persi e poi ritrovati. Dopo dodici anni il matrimonio a Lecco. La storia di Ernest e Motu

Amore al primo sguardo. Nel 2012, lui, Ernest, ghanese, lei Motunrayo, nigeriana. E proprio in Nigeria, dove lui si trovava per lavoro, si sono conosciuti e innamorati. Dopo 12 anni, lo scorso 27 gennaio, il matrimonio a Lecco, la città dei Promessi Sposi. Per arrivare al fatidico sì, sono dovuti fuggire dalle prigioni della Libia, attraversare il mediterraneo su un barcone, separati, e poi, quando sembrava persa ogni speranza, di nuovo insieme. Novelli Renzo e Lucia, per una storia che non ha confini.

A sposarli è stato l’assessore al welfare Emanuele Manzoni. Ha conosciuto Ernest e Motu da educatore alla comunità il Gabbiano. I due giovani lavorano in Libia quando sono stati imprigionati, solo perché provenivano dalla Nigeria. Il viaggio verso l’Italia, in cui hanno visto morire 56 persone, poi dalla Calabria a Lecco, lui al centro profughi del Bione, lei al Gabbiano. Quando Ernest ha iniziato a lavorare è uscito dal sistema di protezione: insieme solo per un breve periodo a Erve. Poi nuovamente divisi, fino a luglio dello scorso anno quando sono riusciti ad andare a vivere insieme. Nel frattempo la nascita di due bimbi bellissimi: Priscilla e Jowel.

Gli amici hanno promosso una raccolta fondi per pagare il matrimonio, la festa al Libero pensiero, gli abiti tradizionali mandati dai genitori dall’Africa.

Motu bellissima, Ernest emozionato: sposi promessi

© RIPRODUZIONE RISERVATA