Calcio Lecco, i costi in caso di retrocessione

Attualmente il monte ingaggi sfiora i 4 milioni. I diritti televisivi in serie C ammonterebbero a poche decine di migliaia di euro

La Calcio Lecco in serie C? Costerebbe tanto, pure troppo a chi la volesse gestire nel caso di un’eventuale retrocessione dalla serie B. Attualmente il valore degli ingaggi sfiora circa i 4 milioni di euro e questi resterebbero, in caso di contratti che scadono a giugno 2025, anche in Lega Pro.

Ma questo a fronte di un “paracadute” fornito dalla Lega di B di meno di un milione di euro. Se si tiene conto del fatto che si passa da circa un milione e mezzo di euro di diritti televisivi (in B) a poche decine di migliaia di euro (in C), e che quest’anno il botteghino porterà nelle casse blucelesti circa un milione di euro, mentre il prossimo non si sa, ma comprensibilmente molti meno, allora si capisce come la retrocessione sarebbe davvero un bagno di sangue economico. Il disavanzo tra costi degli ingaggi, spese generali e mancati introiti si aggirerebbe con tutta probabilità intorno ai due milioni di euro. Il che vuol dire una sola cosa: Di Nunno deve avere le idee chiare e vendere a chi è serio e ha ampie disponibilità economiche. O tenersi il Lecco e non lamentarsi se la prossima stagione sarà quella del tirare la cinghia. O dell’investire per tentare l’immediata risalita.

Ma Pordenone docet: chi torna in C dalla serie B, non rischia solo la retrocessione. Ma di tornare al 2017, con i libri in tribunale e un fallimento sulle spalle.

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