Pescarenico è considerato dai vari amministratori e cultori di Alessandro Manzoni luogo simbolo della città. La conseguenza logica di una asserzione affermativa di questa congettura implicherebbe un'attenzione urbana e ambientale attenta.
All'affermazione non c'è corrispondenza. Il risultato è che basta aggirarsi presso la località "Addio Monti" per rendersi conto dello stato di abbandono delle vetuste panche e tavole di legno tutte rotte, mancano pezzi e si stanno piegando, i giochi per i bambini sembrano quelli di un campo profughi del Mediterraneo, i raccoglitori dell'immondizia sono vecchi e i piccoli secchielli che sono pieni e nei giorni di festa sono colmi, per risolvere il problema si aggiunge un sacco volante.
Stiamo parlando di una città tra le più ricche dell'Italia e dell'Europa! La gente, famiglie, giovani, anziani sono attenti a curare il luogo. Il posto è frequentato da ospiti che vengono da fuori per godere di quello spazio una giornata di ristoro. E' una vetrina della città più del centro.
Non entro in merito al rione. ci sarebbe molto da dire. Pescarenico va oltre l'Isola Viscontea... Non servono grossi investimenti. Ho il sospetto però, che essendo il quartire di Pescarenico luogo in cui l'immigrazione è maggiore di tutti glia altri quartieri o rioni, che forse qualcuno lo consideri di serie C. Pescarenico chiede solo un po' di rispetto.
Enrico Magni
Lecco
Gentile lettore,
che Pescarenico chieda rispetto è più che legittimo. Come dovrebberlo - e devono - farlo tutti i rioni di Lecco, perché non può esistere una classifica di merito o importanza. Tutti, manco a dirlo, hanno pari dignità.
Per quanto ci riguarda, con il giornale non abbiamo mai fatto mancare l'impegno e, oltre alle pagine di tutti i giorni, una volta alla settimana, grazie alla doppia dedicata ai rioni cittadini, il focus è costante.
Siamo, dunque, sempre pronti a denunciare quello che non va, così come - e ci piacerebbe farlo sempre - sottolineare ed evidenziare tutte le storie e le vicende positive.
Edoardo Ceriani
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