Lecco: il tribunale ci dissangua
costi raddoppiati in otto anni

L'amministrazione alle prese con i conti del piano triennale dei lavori pubblici: mancanzo 10 milioni di euro per il palazzo e se venissero stanziati dissanguerebbero le casse comunali

È una specie di pozzo senza fondo, una sanguisuga che prosciuga tutte le risorse del Comune lasciandolo esangue, senza più risorse. Niente più soldi per chiudere nemmeno una buca sulle strade figuriamoci per i grandi progetti.
Il tribunale cittadino è ancora al centro dei crucci dell'amministrazione cittadina e in particolare del sindaco VirginioBrivio che ha chiesto aiuto al vice ministro Roberto Castelli, ex ministro di Giustizia che aveva partecipato con grande orgoglio all'inaugurazione del cantiere otto anni fa, e che oggi oltre ad essere ancora aperto è anche un incubo per le casse del Comune. Che se ne occupi il ministero insomma, che il cantiere venga intestato a Roma e non al Comune di Lecco così che le spese ricadano direttamente sulle casse statali e non quelle comunali. Una richiesta che diventa ogni giorno di più una speranza perché il Comune se dovesse far fronte di tasca propria ai nuovi esborsi chiesti dalle nuove perizie finirebbe per chiudere bottega. L'aspetto paradossale è che nel 2003 la spesa preventivata e messa a bilancio per l'ampliamento era di 13.776.00 di euro di cui 12.7770,00 con mutuo a carico dello Stato e 1.524.761,00 a spese del Comune. Oggi è lievitata a 25. 813.291,51 e al Comune mancano 10 milioni.

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