Il Pgt blocca un'azienda
Cento posti di lavoro a rischio

Cento posti di lavoro a rischio, la realizzazione di un nuovo polo del biomedicale sul territorio bloccato, l'ipotesi realistica di delocalizzare e lasciare l'Italia: è la solita storia di malaburocrazia

SONDRIO Cento posti di lavoro a rischio, la realizzazione di un nuovo polo del biomedicale sul territorio bloccato, l'ipotesi realistica di delocalizzare e lasciare l'Italia: è la solita storia di malaburocrazia. Una storia di assurdità e cavilli burocratici che impediscono all'economia reale, delle aziende del territorio di crescere e creare nuova occupazione. È il titolare della Haemopharm Healthcare, Paolo Gobbi Frattini, a lanciare la nuova pesantissima denuncia, facendo concretamente intuire che unikca via da percorrere resterebbe solo una delocalizzazione della società all'estero. Evidentemente esasperato dalla situazione di rifiuto e di contrasto al progetto di crescita dell'industria presentato, ora Frattini passa alle accuse e agli appelli. Accuse contro l'immbolismo delle autorità e delle istituzioni locali sorde davanti a un progetto che si sta discutendo dal giugno 2012 e ancora oggi non ha visto alcun parere, se non di rifiuto al piano di sviluppo nell'ambito del nuovo piano di governo del territorio del Comune di Tovo Sant'Agata.


L'impresa è una società all'avanguardia nella produzione e nella commercializzazione di sacche flessibili per soluzioni sterili, di prodotti infusionoli e per dialisi ed è stata vincitrice del primo premio «Cphi Pharma Awards for Best lnnovation» nel 2012. Ma l'azienda è anche presente nel settore dei medical devices dagli anni '70 e della Divisione Clinica-Centro Medico St. Agatha, risultato di oltre 40 anni dí esperienza nelle medicazioni professionali avanzate. Ora ha un piano di ulteriore sviluppo, un piano presentato in vari incontri con sindaci e proprietari di terreni a partire dallo scorso giugno. Oggi la situazione non solo è bloccata, ma il progetto industriale rischia di naufragare definitivamente almeno per il territorio, dato il mancato recepimento delle richieste dell'azienda di Frattini da parte del nuovo strumento urbanistico, il Pgt di Tovo. L'accusa è forte, su questo passaggio: «C'è stata una totale assenza di collaborazione - sottolinea Frattini - dalle autorità locali, a supporto del piano di sviluppo industriale». Non solo: Frattini lamenta anche i vincoli posti dai privati, per impedire l'acquisizione dei terreni necessari per la creazione, a Tovo di S. Agata, di un Polo di ricerca e di produzione, in ambito biomedicale. Il progetto per essere completato necessità di un'ulteriore area coperta di quattromila metri quadrati l'assunzione di altri 50 addetti, in aggiunto ai 50 dipendenti già in organico. Così per Frattini si sfoga, e preso carta e penna ha denunciato questa situazione facendo al contempo appello «alla comunità locale e alle autorità competenti, perché rendano possibili questa iniziativa imprenditoriale». Il rischio, diversamente è che il territorio arrivi a perdere questa impresa destinata a crescere. Già, perché ad appena 20 chilometri, in Svizzera, c'è già uno stato pronto a far ponti d'oro per accoglierlo. Lo stesso un po' più in là, in Serbia, dove la delocalizzazione sarebbe solo una questione formale visto che là a Belgrado esiste già la propria controllata Quatalia Science, altra azienda farmaceutica specializzata. Una perdita che forse il territorio, per il modo in cui perderebbe questa impresa, non può proprio permettersela.

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