Il foro Boario a Tirano
Ecco lo studio del Comune

Quale l'immagine futura dell'attuale area del foro Boario che si trova lungo l'Adda all'ingresso di Tirano? Il Comune dovrà ancora affrontare l'argomento, come i suoi amministratori hanno dichiarato, ma un primo documento circola all'interno degli uffici comunali e può rappresentare un orientamento chiaro delle intenzioni del Comune

TIRANO - Quale l'immagine futura dell'attuale area del foro Boario che si trova lungo l'Adda all'ingresso di Tirano? Il Comune dovrà ancora affrontare l'argomento, come i suoi amministratori hanno dichiarato, ma un primo documento circola all'interno degli uffici comunali e può rappresentare un orientamento chiaro delle intenzioni del Comune.

È datato 2 luglio 2012, infatti, lo studio urbanistico del foro Boario - che prenderà anche un nome diverso con la diversa destinazione - a firma del responsabile dell'ufficio tecnico, Paolo Clementi. Dopo l'approvazione del Pgt l'area è diventata oggetto di un ambito di trasformazione in cui si prevede un intervento del pubblico ed uno del privato. Negli spazi di proprietà comunale sono presenti il magazzino comunale, l'area per la raccolta differenziata dei rifiuti, spazi in affitto a società private, altri in comodato ad associazioni ed altri usati in occasione delle fiere per il bestiame.

«Qualunque progetto si svilupperà dovrà tenere conto di risolvere prima di tutto le situazioni esistenti - si legge nello studio -. Il progetto proposto dall'ufficio tecnico si allarga oltre i confini della proprietà perché la dimensione dell'intervento che si vorrebbe attuale nell'area richiede una valutazione allargata di come dovrà essere quest'angolo del territorio nel futuro». Peraltro lo studio tiene presente le indicazioni del piano dei servizi e cerca di coordinare gli interventi in modo da permettere agli amministratori di poter effettuare le scelte su uno studio complessivo.

Ma quali le scelte? Innanzitutto la parte privata, quella contestata proprio ieri su queste colonne dall'ex assessore <+nero>Stefania Stoppani<+tondo>, che ha paventato il rischio della nascita «di un polo commerciale che segnerebbe la fine per la rete dei negozi cittadini». E questo perché «è prevista la possibilità, su iniziativa del Comune, di concedere il trasferimento di superfici di vendita già esistenti fino a 1.500 metri quadrati. È questo, ad esempio, il caso della struttura Iperal presente in via Elvezia».

L'intervento privato prevede un complesso di circa 2.400 metri quadrati sviluppato su tre livelli: uno interrato ad uso parcheggio-deposito per scuola e attività private; un piano terra di 1.400 metri quadrati commerciale (900 metri quadrati da attività esistente per alimentari, 500 metri quadrati nuove per non alimentari), 1.000 metri per ristorante o struttura ricettiva; al primo piano 100 metri quadrati per ricettivo-ristorante e 1.400 metri quadrati per direzionale-uffici-residenza. Volume complessivo di circa 17mila metri cubi, sviluppati in 7 metri di altezza.

Inoltre è prevista la costruzione di una nuova strada, di una passerella ciclopedonale e di una nuova palestra per l'istituto professionale, palestra che non rimarrà ad onere del Comune essendo la stessa a servizio di una scuola a gestione provinciale. Le associazioni tiranesi potranno utilizzare, però, l'impianto. Piazza Giustizia diventerà un parco fruibile dagli studenti nella pausa di mezzogiorno che potranno sfruttare gli esercizi commerciali al foro Boario. Ci sarà un filare verde di pioppi sulla provinciale e sui ponti per segnalare l'ingresso a Tirano. «L'ufficio prevede un intervento a tre - si legge - con la partecipazione di un privato, del Comune e della Provincia che potrebbe realizzare ponte stradale e palestra, inserita più volte nei piani di opere pubbliche».

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