"Scarcerate Gianola"
Richiesta al Riesame

Gli avvocati del direttore generale a San Vittore per corruzione
fanno leva sulla mancanza del reato e delle ragioni cautelari

SONDRIO Insussistenza delle ragioni cautelari e soprattutto insussistenza del reato contestato. I difensori di Luigi Gianola, 65 anni, direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Valtellina e Valchiavenna, rinchiuso a San Vittore da ormai una settimana con l'accusa di corruzione, ieri hanno depositato istanza di scarcerazione al Tribunale del Riesame.

Stando alla tesi accusatoria, Gianola avrebbe ricevuto la priomessa di una tangente da 500mila euro e intascato cinque mila euro che gli sarebbero stati consegnati materialmente dall'amico e giornalista (ex direttore de La Padania) Leonardo Boriani, accusato a sua volta di aver fatto da intermediario tra Gianola (e altri manager della sanità lombarda) e la famiglia dei Lo Presti che amministra diverse società tra le quali la Hermex Italia, poi in lizza per la gara d'appalto di Sondrio finita nell'inchiesta.
 
I suoi avvocati hanno motivato l'istanza facendo leva sulla mancanza non solo dei gravi indizi di colpevolezza, ma addirittura del reato contestato. Del resto, il giornalista stesso ha "scagionato" Gianola negando qualsiasi promessa di tangente a Gianola e ammettendo di aver intascato i 5mila euro as nome di Gianola il quale era all'oscuro di tutto.

Leggi l'approfondimento nell'edizione de La Provincia di Sondrio in edicola mercoledì 20 mrazo

© RIPRODUZIONE RISERVATA