Sondrio, mercato immobiliare vivace nonostante i tassi d’interesse

I volumi delle compravendite a Sondrio nel 2023 sono lontane dal picco del 2021, quando dopo il Covid si raggiunsero quasi le 800mila operazioni del 2009, ma mostrano un andamento che se non può essere definito esuberante è certamente vitale

Un mercato immobiliare vivace nonostante l’inflazione, i tassi d’interesse e le incertezze legate alla situazione geopolitica internazionale. E nonostante il gran numero di appartamenti vuoti in città.

I volumi delle compravendite a Sondrio nel 2023 sono lontane dal picco del 2021, quando dopo il Covid si raggiunsero quasi le 800mila operazioni del 2009, ma mostrano un andamento che se non può essere definito esuberante è certamente vitale. A dirlo sono le analisi dell’osservatorio immobiliare della Federazione italiana agenti immobiliari professionisti (Fiaip), iniziativa lanciata su tutto il territorio nazionale e che ha la sua declinazione provinciale.

«Da quest’anno la Fiaip ha deciso di esserci con un osservatorio immobiliare - spiega Cristian Porta, presidente del direttivo valtellinese della Federazione – per cercare di offrire dati più aggiornati rispetto, ad esempio, di quelli dell’Agenzia delle entrate. Iniziamo con la città di Sondrio con l’intento di allargare poi la visione anche agli altri centri della provincia: Morbegno, Chiavenna, Tirano e l’Alta valle». I dati saranno semestrali e offriranno il quadro dell’andamento dei prezzi di mercato «anche per consentire ai cittadini di avere il polso della situazione».

Nel 2023 il mercato immobiliare nazionale si è contraddistinto per un calo generalizzato del numero di compravendite (-14,6% rispetto al 2022), quello lombardo ha avvertito un fisiologico rallentamento nella misura di circa il 12%, mentre la provincia di Sondrio, insieme a Pavia, è quella che ha risentito meno della diminuzione delle transazioni che si sono attestate intorno al 4%.

Il taglio più richiesto degli appartamenti in città è quello che va dai 90 ai 120 mq con 2 o 3 camere e i doppi servizi per farne la residenza di famiglia, «ma – aggiunge Fomiatti - abbiamo visto ricomparire anche gli investitori che comprano mono e bilocali per darli in locazione. Metterli a reddito conviene ancora». Completamente fermo, invece, il mercato degli immobili commerciali «perché da una parte i proprietari non scendono con i prezzi e dall’altra c’è comunque pochissima richiesta».

© RIPRODUZIONE RISERVATA