Vandalizzata la targa in memoria di Rosa Genoni, creatrice della moda «made in Italy»

Vandalizzata la targa posta a Tirano in ricordo e onore di Rosa Genoni, la tiranese nata nel 1867, creatrice del Made in Italy nella moda. Due rigacce con un pennarello nero hanno pasticciato il cognome, sopra il quale è stato scritto il cognome Chemical

Vandalizzata la targa posta a Tirano in ricordo e onore di Rosa Genoni, la tiranese nata nel 1867, creatrice del Made in Italy nella moda. Rosa Genoni è stata prima sarta e poi stilista, ma anche paladina delle lotte per ottenere il diritto di voto delle donne e pacifista. Proprio per onorare la sua figura nel 2018 le è stato intitolato il parco che si trova dietro le scuole Trombini, ora “Giardino Rosa Genoni”. Ebbene la targa che si trova all’ingresso è stata vandalizzata: due rigacce con un pennarello nero, magari anche indelebile, hanno pasticciato il cognome, sopra il quale è stato scritto il cognome Chemical. In sostanza ora risulta Rosa Chemical, il rapper e cantautore italiano che ha partecipato al Festival di Sanremo nel 2023.

Il gesto non è passato inosservato a Tirano dove alcuni cittadini, fra cui la ricamatrice e artista Barbara Trimarchi, hanno espresso il proprio rammarico.

«Dispiace moltissimo – afferma l’assessore alla Cultura, Sonia Bombardieri, fautrice e sostenitrice di diverse iniziative nel 150esimo della nascita di Genoni -. Questo atto dimostra come chi ha rovinato la targa non abbia neppure avuto la curiosità di leggerla prima. Forse avrebbe scoperto che Rosa Genoni, ai suoi tempi, è stata rivoluzionaria più di Rosa Chemical e che il suo è stato un esempio di come cambiare il mondo senza vandalizzarlo». Di umile estrazione, Genoni lottò e vinse per realizzarsi: dal lavoro duro come “piscinina” al ruolo di direttrice di una delle più note maison milanesi, dal Gran Premio internazionale all’Esposizione universale di Milano del 1906 all’insegnamento alla Società Umanitaria, alla partecipazione - unica donna italiana - alla Conferenza dell’Aja del 1915, preludio di una lunga militanza pacifista e per la giustizia sociale. Fu la prima a concepire una moda di “pura arte italiana” e per questo è considerata l’antesignana del “made in Italy”. I suoi modelli sono esposti alla Galleria del Costume di Palazzo Pitti, a Firenze.

L’assessore Bombardieri ha già preso contatto con chi ha realizzato la targa per capire come e se sia possibile ripulire la scritta.

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