Frisia verso il fallimento
Gli operai: meglio l'autogestione

Il cavaliere bianco che avrebbe docuto salvare finanziamente la Frisia si è volatilizzato. E da ieri i sindacati pronunciano anche quella parola che nessuno avrebbe voluto dire e sentire: fallimento

Piuro - Il cavaliere bianco che avrebbe docuto salvare finanziamente la Frisia si è volatilizzato. E da ieri i sindacati pronunciano anche quella parola che nessuno avrebbe voluto dire e sentire: fallimento.

Ieri pomeriggio Mirko Dolzadelli - segretario provinciale della Cisl - e Vittorio Boscacci - segretario di categoria della Cgil - hanno incontrato i lavoratori della fabbrica di Piuro che da un anno è in profonda crisi. Secondo i sindacati ora alla Frisia c'è addirittura il rischio di una fine dell'attività aziendale se non arriverà un acquirente. «Ci sono problemi con l'Inps, con i salari e con Equitalia: la situazione è drammatica», hanno osservato Dolzadelli e Boscacci. I sindacalisti non sono riusciti a parlare con la dirigenza aziendale. «Alle istituzioni chiediamo di attivare un tavolo per verificare la possibilità di trovare acquirenti - spiega Dolzadelli -. La situazione dei debiti è pesante e la proprietà non è né vicina al territorio, né affidabile. Non escludiamo di mettere in campo un atto dall'alto valore simbolico. Vogliamo evitare speculazioni sulla fabbrica e sull'area. Il rischio di un fallimento è purtroppo presente, abbiamo attivato i nostri legali per capire come procedere e se ci sono altre strade da percorrere».

Lunedì ci sarà l'incanto dei beni da parte di Equitalia. Gli elementi principali sono una linea di imbottigliamento - con decine di componenti - e un gruppo automatico composto da riempitrice, sciacquatrice e tappatore. Sono in vendita a 165mila e 70mila euro.

Poi ci sono altri macchinari: cinque carrelli elevatori (per un totale di 7mila euro), cinque compressori (per una somma di 28mila euro) e un muletto (2mila), oltre a un macchinario semi-automatico da 10mila euro.

In totale fanno 282mila euro. Non sarà facile assistere all'arrivo di qualche acquirente e questo paradossalmente rappresenta un bene per i lavoratori. Se sparissero i macchinari, tutto diventerebbe ancora più complicato. Lunedì, durante l'incanto da parte degli ufficiali di Equitalia, gli operai manifesteranno per chiedere una soluzione.

Interpellata sulla vicenda di Frisia, la sezione di Equitalia competente per la Lombardia ha spiegato che il pignoramento è sempre preceduto da periodi - talvolta molto lunghi - in cui si cercano soluzioni alternative, ad esempio puntando sulla rateizzazione dei debiti. Non c'è alcun accanimento verso un'azienda in crisi, insomma. L'obiettivo, infatti, è garantire il versamento delle somme dovute senza compromettere l'attività dell'azienda, tutelando sia la possibilità di portare avanti l'attività imprenditoriale, sia i posti di lavoro. Anche nel caso dell'impresa di Santa Croce di Piuro il procedimento non è stato un fulmine a ciel sereno.

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