Visitati 460 profughi
Solo sei positivi

Screening Nessuna emergenza sanitaria al momento e nuova raccolta di viveri

La presenza dei profughi ucraini sul territorio dell’Ats della Montagna, e della nostra provincia, in particolare, non desta alcuna preoccupazione dal punto di vista sanitario. Ats della Montagna, al pari di Asst Valtellina e Alto Lario, infatti, hanno messo a punto un protocollo per la gestione dei cittadini in fuga dalla guerra che sta funzionando egregiamente.

I numeri

Tant’è che dal 9 marzo scorso, quando sono partite le visite di screening sui profughi, ad oggi, sono già 460 gli esuli presi in carico, negli ambulatori dedicati, da parte dell’Ats della Montagna, dei quali, 258, riferiti al distretto di Valtellina e Alto Lario, e 202, al distretto della Valcamonica.

Tenendo presente che, sul totale, i minori sono ben 230, mentre i maggiorenni sono prevalentemente donne, 297, contro 33 uomini. Si tratta, precisano sempre da Ats, di persone ospitate presso amici o parenti, appartenenti alla comunità ucraina residente sui nostri territori o, al più, di profughi ospitati da famiglie del posto che hanno messo a loro disposizione camere o alloggi.

Ultimo, ma non ultimo poi, il capitolo dei controlli sugli animali da compagnia, soprattutto cani e gatti, giunti al seguito dei profughi, in deroga al rilascio dell’apposita autorizzazione prevista dalla normativa comunitaria. L’invito, da parte di Raffaello Stradoni, direttore generale dell’Ats, ai Comuni, alla Prefettura, alle associazioni animaliste, Enpa, Leida, Oipa, e a tutti coloro che si occupano di accoglienza, è di segnalare subito ad Ats, con apposito modulo scaricabile dal sito (www.ats-montagna.it) la presenza di animali da compagnia in modo da poterli sottoporre ai controlli sanitari, fra applicazione di microchip, vaccinazione antirabbica e titolazione anticorpale.

Al riguardo, per informazioni e contatti, si può chiamare il dipartimento veterinario Ats allo 0342.555873 o inviare una e-mail a [email protected]

Infine parte una nuova raccolta per raccogliere viveri. «Lanciamo un appello alla generosità dei valchiavennaschi per raccogliere cibo a lunga conservazione, latte a lunga conservazione e succhi di frutta, oltre ad alimenti per bambini - dicono, all’unisono, Davide Trussoni, presidente della Comunità montana Valchiavenna, Luca Della Bitta, sindaco di Chiavenna, e don Andrea Caelli, parroco della comunità pastorale di Chiavenna e Prata Camportaccio -, unitamente a prodotti come lenzuola, federe, coperte, sacchi a pelo, tende ed equipaggiamenti da campeggio, pannolini e prodotti per bambini».

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