Suor Laura Mainetti beata
«Ho scoperto una donna completa
Una figura bellissima»

Parla la postulatrice della causa di beatificazione della religiosa uccisa a Chiavenna vent’anni fa

«Ho scoperto una bellissima figura di donna, molto completa, molto spirituale. Di una ricchezza interiore, di una capacità di ascolto e di dono eccezionali. Una di quelle figure cui, poi, ti affezioni, e che non ti abbandonano più».

Parola di Francesca Consolini di Milano, laureata in Lettere e, di professione, postulatrice di cause di canonizzazione. Ne ha 38 all’attivo, fra cui quella relativa alla canonizzazione di don Giovanni Folci, fondatore del Santuario del Divin Prigioniero di Colorina, e quella sulla beatificazione di suor Maria Laura Mainetti, delle Figlie della Croce, giunta a Chiavenna nel 1984 per dedicarsi alla formazione dei più piccoli. Fino alla tragica sera del 6 giugno 2000, quando fu colpita a tradimento. Sabato, anche per lei, apprendere del riconoscimento del martirio da parte della Congregazione delle Cause dei Santi è stato motivo di grande gioia.

I suoi appunti, trovati dopo la morte, hanno parlato

riferito

Di una persona costantemente

disposta ad essere “disturbata” da Cristo, attraverso il povero che le si rivolgeva. Suor Maria

Laura scriveva che “occorre essere disposti ad essere frantumati, mangiati, disturbati, da

Cristo che si manifesta attraverso quella persona che arriva a chiederti ascolto, aiuto,

attenzione, proprio quando tu hai altro da fare. Che interrompe la tua monotonia, che rovina i

tuoi programmi, che fa cambiare il corso della tua giornata. Può essere la richiesta di andare a

trovare un malato, può essere una persona che ti vuole parlare. Ecco, quello è Gesù che si

manifesta attraverso il povero, e lo si deve ascoltare”. Pensieri perfettamente in linea con

quanto ha fatto anche la sera del 6 giugno 2000, quando ha risposto ad una chiamata di

carità.

Un percorso chiaro, quindi, delineato, fino all’ultimo giorno»

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