Situazione abitativa in Valle: è crisi
Tante le case sfitte, poche le popolari

Chiavenna Un patrimonio immobiliare inutilizzato di tutto rispetto,ma pochi sono disposti a dare gli alloggi: 39 per cento di occupazione contro il 43 in provincia

Trovare casa in affitto in Valchiavenna? Difficile, difficilissimo. Se ne sono accorti tutti quelli che in questi ultimi anni hanno cercato di trovare un alloggio in locazione per periodi prolungati. Pur con un patrimonio immobiliare inutilizzato di tutto rispetto, in valle non affitta nessuno. E questo ha, naturalmente, effetti pesanti anche sui prezzi. Lo conferma anche il Piano triennale dell’offerta dei servizi abitativi dell’ambito della Valchiavenna pubblicato in questi giorni. Un documento che si concentra, ovviamente, sulle case in edilizia popolare e convenzionata ma che non manca di fare un’analisi complessiva della situazione.

Il documento è stato approvato dall’Assemblea dei Sindaci della Valchiavenna a fine marzo. Il primo dato è quello del rapporto tra numero di abitazioni e alloggi occupati. Il dato valchiavennasco è più basso della media provinciale. Si parla del 39,01% di occupazione per le 27 mila abitazioni presenti in valle. In Provincia siamo quasi al 43%. Si va da un tasso di occupazione del 65% a Chiavenna, dove trovare casa è veramente un’impresa, all’11,80% di Campodolcino e al 6,94% di Madesimo. Due comuni per i quali il peso delle “seconde case” è notevolissimo. Si tratta in buona parte di case non occupate ma nemmeno sul mercato. Una situazione che ha un impatto sui prezzi al metro quadro. Il valore medio per l’abitazione classificata come “economica” va dai 3000 euro per la vendita e 10 per la locazione al metro quadro a Madesimo fino agli 850 e 2,9 per Gordona e Villa di Chiavenna. I due posti più economici del comprensorio. Chiavenna viaggia a 1.525 euro al metro quadro per la vendita e 5 per l’affitto. Un appartamento di 60 metri quadri viene stimato per la locazione a 300 euro al mese. Ma il dato appare sottostimato. Difficile trovare qualcosa in città a meno di 400-500 euro, ormai.

I prezzi alti portano al rischio di esclusione abitativa. A rischio medio viene considerata Chiavenna, alto le località turistiche. Qui dovrebbe entrare in gioco l’edilizia popolare. Nuovi interventi in questo senso non ce ne sono stati negli ultimi 20 anni. L’ultimo è stato quello delle Giavere del Liro a Chiavenna. Attualmente gli alloggi disponibili in valle sono 210. Di questi ce ne sono 18 liberi e 22 sfitti per carenze manutentive. Per il prossimo triennio si parla di 25 alloggi che verranno a disposizione. Considerati insufficienti a soddisfare una domanda che negli ultimi tre anni è stata per l’85% inevasa. Il piano si conclude dando dei suggerimenti: procedere alla manutenzione dei 22 alloggi non affittabili perché non abitabili per carenze di manutenzione, incentivare la locazione privata anche agendo su agevolazioni come la riduzione dell’Imu. C’è un fattore che viene rilevato nel piano. Per le emergenze abitative, cioè i Servizi di emergenza Abitativa Temporanea Sat, ci ha pensato il terzo settore. La Caritas, soprattutto, che negli ultimi anni ha messo a disposizione parecchi alloggi.

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