Sci, festività da incorniciare
«Bilancio più che positivo»

Turismo Buoni riscontri in tutta la provincia per presenze sulle piste - Bormio: «Non ce lo aspettavamo». A Livigno bene grazie agli stranieri

Sci, festività da incorniciare «Bilancio più che positivo»
Sciatori a Bormio 2000

Ottimo in termini di primi accessi e di passaggi in pista il bilancio delle festività appena trascorse sulle skiaree della nostra provincia, che non sembrano aver subìto i temuti effetti del caro-vita e del rincaro degli skipass, mediamente del 10% con una punta del 13% a Bormio.

Precipitazioni

Aree che hanno resistito anche a due settimane di fila di caldo anomalo e che hanno salutato come manna dal cielo i 20 centimetri di neve fresca scesi domenica notte e che hanno permesso a tutti i versanti serviti da impianti di risalita di tornare ad uno stato di percorribilità quasi ottimale.

«Contrariamente ad ogni aspettativa, il periodo natalizio ha visto tantissimi accessi in pista - dice Valentino Galli, presidente Sib, Società impianti Bormio - quasi a smentire le nefaste previsioni di certi media che ci volevano molto penalizzati dall’aumento dello skipass. Aumento purtroppo necessario per far fronte all’aumento, esponenziale, dei costi energetici e del gasolio. Devo dire che noi stessi siamo stati piacevolmente sorpresi dal constatare questo ritorno allo sci, con presenze persino superiori a quello degli anni migliori, pre Covid. Certo, ieri (domenica, nda), in pista a Bormio c’è stato il crollo totale e ora siamo al deserto, però il periodo lo abbiamo archiviato bene».

Come sempre sfugge alla logica della desertificazione post festività Livigno, che anche ieri ha visto quasi 7mila sciatori in pista, numeri che nessun altra località segna in provincia e che sono il risultato di un’offerta particolare, propria di questa realtà.

«Contrariamente a quanto avvenuto lo scorso anno, quando subito dopo le festività avevamo registrato un crollo delle presenze - dice Marco Rocca, ad di Mottolino spa -, oggi abbiamo tanti stranieri, soprattutto danesi, belgi, norvegesi, tedeschi e questo è ottimo. Siamo tornati ai ritmi delle migliori annate e siamo molto soddisfatti».

Analoga soddisfazione è espressa da Carosello 3000, altra grossa skiarea livignasca che ieri annunciava alla propria clientela quei 20 centimetri di neve fresca che hanno fatto la differenza.

Valchiavenna

Ovunque. Anche dall’altro capo della provincia, in quella Madesimo, che, alta in quota, ha tenuto botta con piste innevate fino in paese, ma che dal 21 dicembre per le alte temperature non ha più potuto azionare i cannoni.

«L’avvio di stagione e il periodo natalizio sono stati ottimi per accessi in pista, ma la gestione della skiarea non è stata facile a causa delle temperature troppo alte - dice Marco Garbin, direttore della Skiarea Valchiavenna - . Basti dire che la notte del 21 dicembre è stata l’ultima nella quale abbiamo potuto fare neve artificiale. A Capodanno in Val di Lei c’erano addirittura, + 6 gradi, a fronte dei -10 o -15 di media del periodo. Per fortuna dal 2 gennaio siamo tornati ad andare sotto zero di notte, per cui a breve riaccenderemo i cannoni in modo da completare l’allestimento piste per il fine settimana. Oggi siamo a 34 piste aperte su 40, con tutti gli impianti funzionanti».

Val Gerola

Il discorso della praticabilità delle piste, del resto, è trasversale a tutti di domini sciabili della nostra provincia, piccoli e grandi: Pescegallo, costretta ad aprire dal 30 dicembre, potrà finalmente consolidare le sue piste proprio grazie ai 20 centimetri scesi domenica notte.

«L’affluenza è stata buona, ma non siamo riusciti a sparare neve, prima (che è tutto un dire su un versante, di norma, piuttosto freddo, nda) - dice Fabio Mattarelli, direttore Fupes -, per cui, questa nevicata è stata provvidenziale. Saremo chiusi oggi, e per i prossimi martedì, per interventi manutentivi già in programma, ma poi sempre aperti».

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