Sacchi dei rifiuti con il codice a barre

Tante proteste, ma in pochi firmano

Dibattito a Chiavenna: prosegue a rilento la petizione contro il nuovo sistema di raccolta. Rispetto della privacy, modalità di distribuzione e costi i punti più contestati nella cittadina.

Tante proteste, poche firme. Procede molto a rilento la petizione lanciata ormai una decina di giorni fa a Chiavenna per chiedere all’amministrazione comunale di tornare sui propri passi rispetto alla scelta di introdurre il sistema dei sacchi dotati di codice a barre per rendere immediatamente abbinabile il rifiuto all’utente che lo ha prodotto e lasciato in strada per la raccolta porta a porta.

Una novità, che diventerà obbligatoria dal 2018 visto che quest’anno sarà dato modo a tutti di smaltire ancora i vecchi sacchi, che ha scatenato un’ondata di proteste. I moduli per le firme sono stati distribuiti in tre bar chiavennaschi: bar della Stazione, bar Boomerang e Enoteca Grapperia Micheroli. Una scelta, quella di affidare i moduli a pubblici esercizi, per il momento evitando di scendere direttamente in piazza con i banchetti, che finora non ha portato benissimo ai cittadini che hanno lanciato l’iniziativa. Sono meno di 150, infatti, le adesioni raccolte in queste prime giornate. Un risultato sicuramente al di sotto delle aspettative e altrettanto sicuramente insufficiente a far cambiare idea a qualcuno. Tanto più che la novità dei codici a barre è stata adottata dopo un lavoro comune nelle commissioni con la minoranza.

Il grosso delle proteste è arrivato in coincidenza delle code durante i primi giorni di distribuzione dei sacchi, ma non è questo l’unico aspetto controverso.

«La raccolta firme – spiegano i promotori - non è “solo” per la coda alla distribuzione dei sacchi. È normale che la situazione sia migliorata nei giorni scorsi, ormai la maggior parte delle persone li ha ritirati. Presso Bar Boomerang, Enoteca Micheroli e Bar della stazione vi è la possibilità di firmare la petizione contro la scelta comunale dei sacchi con codice a barre e relativi disagi e scontenti provocati». Scontento che va dalle code per la distribuzione alla diffidenza sul rispetto della privacy fino al rischio che ci possano essere abusi sia commessi dai chiavennaschi sia, soprattutto, su chi proviene da fuori senza possibilità di individuare i responsabili. Per non parlare poi della ritrosia a pagare i sacchetti supplementari in caso di esaurimento della dotazione per ogni utenza.

Intanto proseguono le giornate di distribuzione dei sacchi al magazzino del parcheggio FS di viale Risorgimento. Le prossime sono in programma domani e martedì. Un’ulteriore tornata si terrà il 12-13-14 sempre di questo mese. Gli orari rimangono gli stessi. Dalle 8,30 alle 12 al mattino e dalle 14 alle 17.

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