Presepe vivente nel piccolo borgo di Sant’Abbondio. Magia e tradizione

PiuroSalto indietro nel tempo con gli antichi mestieri ambientati nei caseggiati. Nei panni di Gesù il piccolo Giacomo Maria di due mesi

Grossi dubbi circa la riuscita del presepe vivente di Sant’Abbondio di Piuro, non c’erano, sia perché il piccolo borgo si presta molto a questo tipo di rappresentazione sacra, sia perché l’organizzazione è stata curata nei particolari dal gruppo parrocchiale preposto.

Ma, constatare la vasta partecipazione all’evento da parte di persone del posto e giunte da fuori, è stato per don Romano Pologna, parroco di Piuro e di Villa di Chiavenna e per gli organizzatori, soprattutto residenti a Sant’Abbondio, motivo di grande soddisfazione.

La location suggestiva

L’appuntamento era per le 16.30 sul sagrato della vecchia chiesa di Sant’Abbondio, dove don Romano era presente per introdurre i convenuti al momento religioso, dopodiché con l’accompagnamento anche della banda cittadina di Chiavenna, i partecipanti hanno risalito le mulattiere che portano a Sant’Abbondio vecchia, dove sfruttando anfratti di roccia o vecchi caseggiati gentilmente concessi dai proprietari, sono stati allestiti dei momenti di vita dei tempi andati con la rappresentazione, in particolare, dei vecchi mestieri.

C’erano le donne intente a lavare i panni al vecchio lavatoio, c’era chi faceva “maziglia”, cioè confezionava salsicce e salami, chi riparava le suole alle scarpe, chi si ingegnava in oggetti di falegnameria, chi batteva il ferro, chi attendeva alle capre, chi “batteva” le castagne, chi faceva la calza o lavori di ricamo. Per citare solo alcune delle rappresentazioni allestite, lungo il percorso che culminava poi nella capanna della natività, che in questo caso, trattavasi di grotta.

Sì, perché nella parte alta di Sant’Abbondio, i residenti hanno notato un anfratto ideale per collocare la Madonna, San Giuseppe e Gesù Bambino, impersonati da una giovane coppia di Prosto di Piuro con il loro bimbo di soli due mesi, Rosi Vanoni con il marito Walter Mainetti e il piccolo Giacomo Maria, alla quale sul finire della rappresentazione si sono presentati i tre re magi, al secolo Maurilio Del Curto con la mirra sottoforma di quadretti di “zucker candi”, Giuliano Martinucci irriconoscibile con la faccia dipinta di nero con l’oro e Giancarlo Tosi con l’incenso.

Evento che è terminato con il rientro sul sagrato della chiesa, dove gli organizzatori avevano allestito un punto distribuzione di tè caldo e vin brulé, unitamente all’immancabile panettone.

Il coinvolgimento dei bambini

Notare che in ogni postazione dei vecchi mestieri realizzata lungo il percorso di avvicinamento alla natività, era presente un bambino di quinta elementare di Piuro, 20 in totale, coinvolti in prima persona anche perché saranno coloro che riceveranno l’anno prossimo i sacramenti.

Un allestimento riuscito e particolarmente sentito, anche perché giunto a tre anni di distanza dal precedente, che si era tenuto a Belfort. Tre anni in cui, a causa del Covid, non era stato possibile replicare questa bella iniziativa.

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