
( foto gianatti)
Un successo Centinaia di persone al festival a Berbenno . Degustazioni e menù a km 0 tra sciatt, pizzoccheri e dolci. Bracchi soddisfatto: «Ogni anno cresciamo un po’ di più»
Musica, arte en plein air - novità di quest’anno -, specialità gastronomiche locali e, naturalmente, birra. Con 55 tra bionde, rosse e scure in degustazione negli stand degli undici birrifici dislocati sul percorso, più di un migliaio di bicchieri venduti nella sola prima serata di venerdì (ieri sera il bis) cui si aggiungono quelli di chi se l’è riportato dalle edizioni precedenti, Beerben, la manifestazione organizzata a Berbenno da Beertellina, l’associazione culturale che raggruppa i produttori di birra artigianale della provincia di Sondrio, si conferma l’evento di riferimento del movimento brassicolo valtellinese.
Lo è per i produttori - presenti sei dei sette produttori artigianali valtellinesi (Revertis, Legnone, 1212, Pintalpina, Reit e Birrificio valtellinese, assente Livigno 1816), i quattro beer firm (Bira dal Crot, Kanuf, Mieleria Moltoni e Birra Zebrù) e l’ospite da fuori provincia, il birrificio Monpiër de Gherdëina -, ma anche per gli appassionati della bevanda che in due serate dalla temperatura perfetta nei circa 500 metri di cammino, allungato rispetto al solito, tra le vie del centro storico di Berbenno hanno potuto degustare le birre, accompagnati dalla musica e dallo street food di qualità con materie prime a km zero. Oltre ai classici e buonissimi sciatt di B.Love, duemila quelli gustati complessivamente dai presenti nella sola serata di venerdì - e dell’Azienda agricola Vita nova.
Più i pizzoccheri di Teglio di Astel, i taroz con salsiccetta degli “Amici della patata” e le piadine gourmet valtellinesi a cura dell’Operazione Mato Grosso. Oltre alle focaccine di Gordona con brisaola, le polpettine sfumate nella birra artigianale e l’insalata di orzo alla birra artigianale con verdure brasate della gastronomia Punto zero di Gordona o il panino con lo stinco cotto a bassa temperatura e sfumato nella birra artigianale dei ragazzi di Gastrò, neonata gastronomia di Lecco hanno conquistato il palato dei presenti. Che hanno concluso la serata con i dolci della pasticceria Marì di Berbenno e dalla Mieleria Moltoni.
Gente tanta, soprattutto verso tarda sera – dalle 22 in avanti - e nonostante la concomitanza della festa di Paniga e del palio delle contrade di Sondrio, fanno tracciare al presidente di Beertellina, Simone Bracchi, un primissimo bilancio del tutto positivo anche per l’edizione 2023 dopo che quella dello scorso anno, arrivata dopo due anni di stop a causa della pandemia, aveva fatto registrare numeri record. «La sfida di allungare il percorso è risultata vincente - dice Bracchi che nella prima serata ha fatto su e giù per le vie collezionando quasi 33mila passi - perché anche tutta la parte nuova era veramente gremita.
Massima soddisfazione dunque per il risultato. Beerben si conferma il beerfest più importante della Valtellina: siamo contenti». Con le presenze di ieri sera Bracchi conta di arrivare almeno a pareggiare l’edizione record 2022, la migliore di sempre. «Pur essendo diventata ormai un must - aggiunge Bracchi - Beerben è una manifestazione sempre in crescita. Ogni anno aggiungiamo un pezzettino e c’è sempre un risultato positivo».
Per quest’anno, in linea con la filosofia che ha sempre contraddistinto la manifestazione, Beertellina ha deciso sì di dare grande spazio ai birrifici locali, ma anche di ricominciare a strizzare l’occhio ai produttori di birra artigianale di qualità di fuori provincia per portare prodotti che difficilmente si ha la possibilità di degustare in Valle. E’ stato il caso del birrificio Monpiër che a Berbenno, oltre ad una linea più classica, ha portato birre con un’acidità particolarmente pronunciata che hanno stuzzicato la curiosità dei presenti come dimostrano le code pressoché costanti davanti al loro stand.
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