Morto al lago Nero. Oggi i funerali
dell’alpino di 76 anni

Madesimo Palmiro Copes era caduto ieri mattina. Il ricordo degli amici che condividevano la sua passione. In chiesta sarà cantato il “Signore delle cime”

C’è un passaggio nel “Signore delle Cime”, il canto-preghiera tanto caro agli alpini, che oggi alle 17, nella chiesa parrocchiale di Sorico, accompagnerà idealmente l’ultimo saluto a Palmiro Copes, 76 anni, elettricista in pensione e “penna nera” del gruppo di Sorico (il gruppo fa capo alla sezione di Colico) che ha perso la vita attorno alle 13 di mercoledì dopo essere precipitato per un centinaio di metri nella zona Lago Nero dello Spadolazzo-Monte Spluga, a quota 2450 metri nel territorio comunale di Madesimo.

Signore delle Cime

Quel passaggio del “Signore delle Cime” recita così «Su nel Paradiso, lascialo andare, per le tue montagne». Dentro questi versi c’è tutto l’amore per la montagna di Palmiro Copes, che ha avviato al mestiere di elettricista diversi giovani del posto e nel contempo l’amore per gli alpini, lui che non è mai mancato alle adunate nazionali (inclusa quella dello scorso mese di maggio sotto la pioggia battente di Udine) e ai diversi appuntamenti promossi dal locale gruppo guidato da Albino Raviscioni e dai gruppi della zona.

Lo piangono il fratello, la sorella ed i quattro nipoti e così i familiari ed i tanti amici con cui condivideva la passione per la montagna.

Tanto che secondo quanto si è appreso al nipote prima della tragedia aveva inviato una foto della Croce che si trova attorno a quota 2450. Di lì a poco è avvenuta la caduta fatale. Lo piangono anche gli amici alpini di Sorico che oggi nel corso della cerimonia funebre presieduta da don Roberto Vaccani reciteranno con tutta la commozione del caso la “preghiera dell’Alpino”.

Valori e principi

«Con la scomparsa di Palmiro Copes se ne va un pezzo di storia del nostro gruppo - ricorda il segretario degli alpini di Sorico, Davide Colle - Perdiamo un amico, una persona con il “dna” alpino ben radicato, animato da solidi valori e principi e sempre presente in caso di necessità. Il tratto dominante di Palmiro era rappresentato dalla passione che contrassegnava tutto quello che faceva. Passione per il lavoro, per gli alpini, per le adorate montagne. Davvero è un giorno molto triste per tutti noi». Stretto anche il rapporto con i familiari. Ieri via social è giunto anche il ricordo della consigliera regionale Gigliola Spelzini, che abita a due passi dall’abitazione di Palmiro Copes: «Ciao Palmiro, ti voglio ricordare così. Silenzioso, riservato, ma sempre presente per le persone e per il tuo paese. Come solo gli alpini sanno essere. Riposa in pace».

Esempio

A corredo del post, la foto che pubblichiamo qui a fianco. Dopo la cerimonia funebre, il feretro sarà tumulato nel cimitero del paese. Via social, sono giunti anche i ricordi (uniti ai messaggi di cordoglio di tanti cittadini nonché di numerosi gruppi alpini). «Ciao Palmiro ora ci farai luce da lassù. La tua amata montagna questa volta ti ha tradito. Riposa in pace», si legge in uno di questi messaggi.

E ancora: «Sono stato un privilegiato ad aver fatto un pezzo di strada della mia vita al tuo fianco. Mi hai insegnato tanto». Messaggi che ben evidenziano la caratura di questa “penna nera” che tanto ha dato agli altri con spontaneità e sincerità.

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