Meteo e rialzo dei costi. Sugli impianti di risalita «Una stagione così così»

Finora turismo penalizzato, specie dal brutto tempo. Prezzi più alti dal 7 al 12%. «Meglio in agosto, ora dovrebbe migliorare»

Nemmeno i gerenti gli impianti di risalita delle località turistiche della nostra provincia hanno fatto furori quest’estate, almeno fino ad ora.

Colpa del maltempo, che ha caratterizzato buona parte della stagione e che nelle località più in quota, come Livigno con i suoi 1.816 metri e Madesimo, con i suoi 1.550, si è fatto sentire ancor più con giornate talmente fredde da costringere residenti e villeggianti ad accendere i riscaldamenti di casa. Figuriamoci se veniva voglia di salire a quota 2.500 o 3.000.

Rincari

Va poi tenuto conto del rincaro generale dei prezzi che seppur marginalmente, ha interessato anche i mezzi di trasporto come gli impianti di risalita. Si va da un +7% fino a un +12% nel settore che, per le tratte principali, si traduce in concreto in un aggravio di costo di uno o due euro a persona. Secondo gli impiantisti l’incremento non è stato tale da incidere sull’utilizzo dei mezzi da parte dei visitatori, ma è stato al più correlato all’aumento generale dei prezzi della vacanza, che può indurre il turista a una maggiore attenzione nello spendere.

A titolo di esempio, il costo della corsa andata e ritorno della funivia Snow Eagle, che conduce dai 1.000 metri di Chiesa in Valmalenco ai 2.000 del Palù, il viaggio è passato dai 18 euro andata e ritorno a persona dello scorso anno ai 20 euro di quest’estate.

La telecabina che porta da Livigno al Mottolino, a 2.400 metri, ha un costo di andata e ritorno di 16,50 euro a persona contro i 16 dello scorso anno, che salgono a 28 per chi pranza in quota. Mentre ad Aprica il costo della funivia del Palabione, andata e ritorno, è di 14 euro, due in più della scorsa stagione. Analogo il costo per chi sale con gli impianti ai Larici, a Madesimo.

Non si parla di cifre proibitive, però è un fatto, a esempio, che nelle sere in cui il passaggio in cabinovia ai Larici è gratuito, a beneficio del ristoro che vi si trova, si hanno anche 800 accessi, mentre quando è a pagamento sono molti meno. Capita che le persone salgano fino a Motta in auto, poi facciano un tratto a piedi fino al ristoro pur di non pagare.

«La capacità di spesa delle persone è diminuita - afferma Marco Garbin, direttore della Skiarea Valchiavenna -, ma i rincari da noi praticati sono minimi rispetto ad altri settori turistici. Noi non abbiamo avuto lamentele in tal senso e non leghiamo il calo degli accessi ai prezzi leggermente più alti, semmai il problema è stato quello legato al meteo. Abbiamo lavorato bene in giugno, non bene in luglio, mentre ora abbiamo tanta affluenza. A oggi abbiamo un 10% di presenze in meno e un 12% di incassi in più per via dei correttivi al prezzo. Ma secondo me in queste settimane c’è spazio per recuperare anche in presenze».

Piccolo Tibet

La pensano così anche a Livigno, dove i livelli dell’estate dello scorso anno sono irraggiungibili «perché c’era stato bel tempo da giugno a metà settembre - ricorda Marco Rocca, ad di Mottolino spa - e avevamo avuto il pienone anche sugli impianti. Quest’anno giugno è andato molto bene lo stesso, anche luglio, tutto sommato, mentre i primi dieci giorni di agosto no, abbiamo sofferto. Ora siamo in ripresa. Da due o tre giorni abbiamo numeri pari a quelli dello scorso anno».

Lo conferma anche Camillo Bertolini, direttore marketing di Carosello 3000, di Livigno, che guarda a queste ultime due settimane di agosto con interesse «perché le previsioni meteo sono buone - dice - per cui alla fine potrebbe esserci ancora spazio per chiudere un’ottima stagione estiva».

Tutti gli impiantisti guardano avanti, al periodo clou delle vacanze in montagna dell’italiano medio, che si conferma quello post ferragostano.

«Finalmente abbiamo un bel movimento anche a Bormio - dicono Valentino Galli e Fabio Giacomelli, rispettivamente presidente e consigliere della Società impianti Bormio - per cui ci attendiamo più passaggi anche sugli impianti perché, salvo gli ultimi due o tre giorni, non c’è stato granché per via del meteo».

Valmalenco

Soddisfacente, invece, per Franco Vismara, l’estate in corso sulla Snow Eagle di Chiesa in Valmalenco «con buoni passaggi soprattutto in questo periodo - racconta - dopodiché, rispetto ai rincari abbiamo cercato di pesare il meno possibile sugli utenti e, nello stesso tempo di fare in modo di reggere anche noi, come impresa».

Così come soddisfatto si dice Fabio Mattarelli, patròn della Fupes di Pescegallo. «Noi non abbiamo ritoccato i prezzi - dice - e, maltempo a parte, notiamo un buon movimento verso il rifugio Salmurano».

© RIPRODUZIONE RISERVATA