In pulmino dalla Svizzera
Per “rubare” i lavoratori

Il caso Masanti: «Per noi è impossibile competere con gli alberghi elvetici» Nel settore pesa anche il caro energia: «Si salvano solo le imprese familiari»

Le prospettive per la stagione estiva sono positive, ma ci sono nodi da sciogliere, in particolare quello della ricerca di personale e della concorrenza svizzera. Si salvano le aziende a conduzione familiare.

«La stagione estiva si preannuncia positiva – conferma Franco Masanti, titolare dell’hotel Andossi di Madesimo – e al momento non influisce particolarmente il conflitto in Ucraina, la nostra clientela estiva è prettamente italiana. Il problema del personale che non si trova, invece, è grave e tocca tutti: non si trovano collaboratori in cucina, in sala, ai piani. La concorrenza della Svizzera c’è, eccome: so di alberghi elvetici che vengono in Valchiavenna con i pulmini per portare i dipendenti a lavorare, le paghe sono più alte, non possiamo competere visto che, addirittura, a Madesimo hanno tolto corse pomeridiane degli autobus e i lavoratori non riescono a tornare a casa. Ho sentito di alberghi di Madesimo che hanno rinunciato alla cucina e ora offrono solo bed and breakfast perché non hanno personale. Noi – conclude Masanti – riusciamo a salvarci grazie alla conduzione familiare, ma con tanti, tanti sacrifici. Per non parlare dell’incremento dei costi energetici: ci siamo ritrovati a pagare in due mesi di riscaldamento 54mila euro, più del doppio rispetto allo scorso anno».

Impossibile pagare di più

Un discorso molto simile lo fa Giulio Salvi, titolare dell’Hotel Rezia a Cosio Valtellino. «Gestiamo tutto in famiglia, anche se non è sempre facile, quindi non subiamo in modo particolare i problemi che invece affrontano tanti colleghi - afferma -. Bisognerebbe affrontare seriamente questa criticità, senza dire banalità. Chiaramente il lavoro in questo settore è particolarmente difficile, non sempre gratificante, bisognerebbe pagare di più i lavoratori, ma come? I costi per gli esercenti sono enormi».

Nonostante tutto, si cerca di migliorare l’offerta per attirare turisti e non solo. «Abbiamo prenotazioni per un gruppo di 20/25 ferrovieri da metà giugno per due mesi, lavoratori di una ditta romana che si trovano in Valtellina fino ad agosto e che hanno bisogno di pernottare – afferma Giulio Salvi -. Ma pensiamo, ovviamente, anche ai turisti, speriamo di ripetere l’ottimo 2021».

Le prospettive sembrano essere buone anche in Alta Valle, ma ci sono anche problemi e incertezze. «Innanzitutto, bisogna adeguarsi a politiche di cancellazioni che non sempre sono vantaggiose per noi, ma senza queste gli ospiti non prenotano – afferma Marcella Dei Cas, dell’hotel San Lorenzo di Bormio -. Credo si tratti soprattutto di una questione psicologica legata sia all’emergenza sanitaria che al conflitto in Ucraina, le incertezze sono tante, e c’è anche il caro prezzi che pesa sulle famiglie. Comunque, un po’ di movimento sicuramente c’è, abbiamo già prenotazioni nelle prossime settimane, sono al momento soprattutto legate al cicloturismo. Ospiti europei, gli americani quest’anno non si vedranno».

E sul fronte del personale, la concorrenza svizzera si fa sentire anche a Bormio e in Alta Valle. «C’è grande difficoltà a reperire collaboratori, non si trova un cameriere o una segretaria - prosegue Marcella Dei Cas -. Certo, a volte questo lavoro può essere poco appetibile, non tutti voglio lavorare sabato e domenica e non avere orari. E la concorrenza elvetica c’è: in Svizzera cercano soprattutto figure qualificate e offrono stipendi più alti, noi anche offrendo vitto e alloggio non troviamo. Ma non si tratta solo di un problema del settore turistico, anche altrove c’è difficoltà. C’è da dire che c’è una importante quota di lavoratori dell’Est Europa ora bloccati nei loro Paesi. Facciamo tanta fatica».

Il presidente Bocca

Tutti problemi che sono stati trattati nel corso della tradizionale assemblea di primavera di Federalberghi, che si è tenuta a Parma dopo una pausa di due anni.

«Possiamo e dobbiamo guardare al futuro con fiducia. Il turismo è pace, incontro, conoscenza, esperienza dell’altro - ha detto il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca -. Un mondo con più turismo è un mondo migliore».

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