I medici: «Torniamo
al nostro mestiere»

Sanità Si alleggerisce la pressione per il calo dei contagi e delle vaccinazioni. «Meglio, anche se non è ancora finita»

Cala la pressione del Covid, e questo permette finalmente ai medici di medicina generale e ai pediatri di famiglia di prendere fiato. Grandi respiri dopo un tour de force senza precedenti, perché la quarta ondata Omicron, a causa della sua alta contagiosità, è stata quella che ha inciso di più sulla tenuta del sistema sanitario pubblico territoriale.

Per la gestione clinica del Covid, ma anche e soprattutto per quella burocratico-amministrativa. Oltre alla partita vaccinazioni, che pure ha impegnato molto i medici di base. «Siamo stati tutti subissati di richieste di informazioni e chiarimenti di tipo clinico, ma soprattutto tecnico-amministrativo - spiega Paolo Ronconi, direttore del Distretto della medicina generale di Morbegno 2 -. Si parla di cento telefonate al giorno, minimo, oggi finalmente calate, anche se il Covid non ha finito di diffondersi. Ancora qualche chiamata, arriva, ma molte meno rispetto al passato. E piano piano riparte il resto, tutto il “non Covid” che era rimasto bloccato per troppo tempo».

Un grande problema, quello del ritorno alla normalità, perché ancora una volta si tratta di ricominciare daccapo. «E non è facile - assicura Ronconi - perché molti pazienti hanno ancora paura del contagio, per cui non chiamano e aspettano, ma così i problemi di salute si acuiscono. Dobbiamo trovare il modo per ripartire, riannodare i fili di discorsi rimasti in sospeso dopo Natale e tornare, come sistema sanitario nel suo complesso, a dare risposte ai bisogni di salute dei cittadini, tutti, non solo Covid».

Un percorso destinato a riprendere a breve, anche perché i medici di medicina generale ed i pediatri, fino alla scorsa settimana impegnati anche in turni sui centri vaccinali, ora non li effettuano più.

«L’impegno sul centro vaccinale di Sondalo per noi si è concluso con questa settimana - afferma Ulrico Martinell i, referente del Distretto della medicina di base di Bormio - perché ora Asst ricorre unicamente ai medici specializzandi, anche in ragione di un calo, ormai, delle prenotazioni».

Calo confermato da Gianpiero Frassi , presidente della cooperativa dei medici di medina generale Valcura di Sondrio, che gestisce con i colleghi di Iniziativa medica lombarda il polo vaccinale di Villa di Tirano, e che sta collaborando con i medici di Asst per le vaccinazioni negli hub massivi.

«Questa collaborazione è ormai in esaurimento - precisa - perché in esaurimento sono le prenotazioni. Noi abbiamo assicurato la nostra presenza ancora questa settimana, lunedì e mercoledì a Chiavenna, martedì a Sondrio, e saremo questo week end a Morbegno. Poi proseguirà Asst col proprio personale. Andremo avanti a vaccinare solo a Villa di Tirano fino al 26 febbraio, quando il centro chiuderà i battenti».

Green pass

Ultima settimana di vaccinazione, la scorsa, anche per Bruno Glaviano , referente del Distretto Sondrio 3 che, come tutti i suoi colleghi, assicura di averne fatta una pelle.

«Non è finita, perché il Covid c’è ancora - dice - ma ora si lavora su livelli accettabili. Massacrante la gestione burocratica del Covid, quella relativa allo sblocco dei Green pass che non possiamo effettuare».

Un’impasse denunciata anche dalla dottoressa Micol Racchetti , di Sondrio che, nonostante il Covid stia arretrando, segnala come «non arretri di pari passo tutta la burocrazia che ci assilla ogni giorno per ogni problema, Covid o non Covid».

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