Escursionista caduto e alpinista bloccato
Feriti lievi, salvati dal Soccorso alpino

Domenica movimentata Sospetta frattura per il 51enne scivolato al Passo del Cameraccio Forse un piede rotto per il 38enne recuperato in Val Masino. Intervento sabato per una ragazza

Mattinata impegnativa, quella di ieri, per i tecnici della stazione di Valmasino del Soccorso alpino e speleologico, delegazione Valtellina e Valchiavenna.

La placca di granito

Il primo “alert” per loro è scattato alle 10.15, quando, una richiesta di soccorso è giunta da quota 2.700 metri circa, a causa di una caduta riportata da un escursionista che stava affrontando il Sentiero Roma e si trovava in fondo al Passo del Cameraccio. Si tratta di un 51enne di Cantù, che purtroppo è scivolato su una placca di granito, la quale ruvida per sua natura, non ha mancato di procurargli escoriazioni e una sospetta lussazione alle spalla.

«Il dubbio è che, nel tentativo di aggrapparsi alla placca di granito, per frenare la caduta e, soprattutto, attutirne il colpo - dicono i soccorritori - abbia appoggiato male l’arto procurandosi una possibile frattura, tutta ovviamente da valutare, in sede di accertamenti clinici».

A trasportare sul luogo dell’incidente il tecnico del Soccorso alpino della Valmasino, è stato l’elicottero di Areu giunto da Como, mentre, pronti a partire in supporto, erano anche i colleghi del Sagf, Soccorso alpino della Guardia di Finanza. Tuttavia, non c’è stato bisogno di rinforzi, perché, le condizioni del ferito sono apparse, subito, molto meno gravi di quanto, inizialmente, paventato, tant’è che, debitamente che recuperato col verricello dalla parete, è stato subito trasportato, in codice giallo, indice di media gravità, al Pronto soccorso dell’ospedale di Gravedona dove è giunto intorno alle 12.30.

Nel mentre però, un secondo allarme è scattato, sempre in Val Masino, per un alpinista incrodatosi (cioè impossibilitato ad andare sia avanti sia indietro) sulla via Gervasutti, nella zona della Punta Allievi, a 2.900 metri di quota, in seguito ad una caduta di una trentina di metri. Sos scattato, questo, alle 10.35, e, siccome non era possibile poter contare su elicotteri del soccorso più contigui, a mobilitarsi, è stato l’elicottero Areu di Milano che, ovvio, ha impiegato un po’ di più, ad arrivare, causa la distanza.

Anche in questo caso, una volta in Val Masino, l’elicottero ha imbarcato il tecnico del soccorso alpino locale, il quale, giunto sul target, ha potuto constatare una gravità della situazione inferiore, per fortuna, a quanto ipotizzato.

Il ferito, un 38enne della Valchiavenna, era scivolato, sì, lungo il costone roccioso per una trentina di metri, però, aveva una caviglia gonfia e blu, indice di una sospetta frattura. Null’altro, almeno all’apparenza. Per cui è stato imbragato e trasportato, in elicottero, alla base di Caiolo, per poi essere condotto, in Pronto soccorso, a Sondrio, per gli accertamenti del caso. Recuperati col verricello anche gli altri due alpinisti, sempre della Valchiavenna, che erano in parete con lui.

Località Paradis di can

E restando in Valchiavenna, sabato alle 15.30, un sos è partito dalla placche del Boggia, in località Paradis di can, in Val Bodengo, a Gordona. A lanciarlo tre arrampicatori, un italiano e due inglesi, in quanto una ragazza del gruppo si era ferita cadendo su un sasso in luogo impervio.

Difficile, ma riuscito il recupero, grazie all’utilizzo di un drone per individuare la giovane e di tecniche particolari di intervento attuate da Soccorso alpino e Soccorso della Guardia di Finanza.

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