
Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 14 Settembre 2023
Dopo cinquant’anni addio Miramonti. «Non c’è ricambio»
Campodolcino I gestori dell’albergo di Gualdera gettano la spugna: «Tutto è diventato complicato». I soggiorni di Giancarlo Giorgetti, cugino dei proprietari
«Sono venuto proprio per non farti chiudere», mi ha detto Giancarlo Giorgetti, il ministro dell’Economia, cugino di mia cognata Giuseppina, quando è venuto a mangiare da noi ad inizio settembre. Ma, purtroppo, nemmeno lui può farci desistere dal proposito di chiudere il nostro albergo e ristorante. Andremo avanti, come abbiamo sempre fatto, fino ad inizio novembre, al fine settimana dei morti, poi lasceremo. Spiace per i clienti, perché ne abbiamo di fedelissimi che ci raggiungono da Como, dalla Brianza, e da Milano, da quaranta se non cinquant’anni. Vengono qui e si rilassano. Sono di famiglia. Ma noi non ce la facciamo più».
La storia
A dirlo è Chiara Della Morte, 67 anni, che con il fratello Davide, 60, e la cognata Giuseppina, gestisce l’albergo Miramonti di Gualdera di Campodolcino, da decenni. Una bella struttura situata a 1.480 metri di quota, proprio a ridosso del “Motto del vento”, luogo in cui l’allora fanciullo Luigi Guanella, oggi Santo, il giorno della sua Prima Comunione ebbe l’ispirazione al sacerdozio grazie alla visione della Vergine.
Un luogo particolare, molto frequentato soprattutto, in estate, dove cinquant’anni fa i nonni di Chiara e Davide, Silvio Trussoni e Maria Curti, decisero di aprire questo albergo di loro proprietà, da sempre a conduzione famigliare.
«Io sono qui dall’inizio - dice Chiara - perché ho iniziato a lavorare a 17 anni con i nonni e gli zii. E qui sono sempre rimasta, questa è la mia vita fatta di lavoro, lavoro e ancora lavoro. Dalle 7 del mattino alla mezzanotte. Era così, è sempre stato così e per noi è persino naturale che sia così, perché questa è casa nostra e viviamo l’albergo in un’ottica familiare. Ma non basta più. Mi rendo conto ogni giorno che passa che tutto si complica. C’è tanta burocrazia, ci sono le nuove tecnologie con cui io mi rapporto poco e male e poi sono cambiate le esigenze stesse dei clienti. Ci sono tantissimi aspetti da considerare e noi, in tre soltanto, non possiamo far fronte a tutto ciò. Ci vorrebbero rinforzi, ma non ne abbiamo».
nuove generazioni
Manca il ricambio generazionale, quello che a suo tempo c’era stato e ora non c’è più: «Purtroppo noi non abbiamo figli che possano prendere in mano la situazione e che certamente si rapporterebbero meglio con le nuove norme e tecnologie - dice la proprietaria -. Abbiamo nipoti, ma hanno altre occupazioni e, di fatto, senza di noi l’albergo resta sguarnito. Io a 67 anni, non me la sento più di andare avanti. Potrei farlo, magari, per altri due o tre anni, ma cosa cambierebbe? Nulla. Perché non c’è comunque prospettiva per il futuro, quella che serve. Allora preferisco lasciare».
A malincuore, perché Chiara, così come il fratello e la cognata che lavora con lei, e la sorella Guglielmina con cui convive, tengono molto al Miramonti, al punto che stanno selezionando possibili gerenti, ma in modo molto attento.
«Ci vorrebbe una famiglia disposta ad assumere la conduzione dell’albergo un po’ come abbiamo sempre fatto noi, facendo sentire i clienti a casa loro - dice Chiara -. Questa è la dimensione del Miramonti, che, a mio modo di vedere, è una realtà simile a un rifugio, con dieci camere, il ristorante, e una grande attenzione al cliente. Per questo abbiamo deciso di selezionare attentamente le proposte di gestione, perché intendiamo affittare solo a persone molto serie. Che abbiano reale intenzione di misurarsi con questa realtà e che ci credano. Non solo vogliano provare, ma vogliano riuscire. Perché il lavoro non manca. Noi abbiamo sempre lavorato bene, mettendoci 12-15 ore di lavoro al giorno. Oggi, non so se tutti accetterebbero di farlo. É un grosso impegno».
Che per 50 anni, dal maggio del 1973, quando il Miramonti ha aperto, Chiara e la sua famiglia hanno assolto. Prima solo d’estate, perché il Miramonti apriva da maggio a settembre, poi, dal 1989 tutto l’anno. Per la gioia di clienti di hotel e ristorante. Basta vedere le recensioni online della struttura. Definita pulita, ordinata, e dalla cucina impeccabile. Un vero peccato questa chiusura per la stupenda Gualdera.
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