Dagli scavi un calice e una moneta

Sono tornati alla luce durante la campagna di scavi voluta da Comune e Università di Verona nell’ambito del progetto Interreg Amalpi 18.

Non si arrestano i ritrovamenti dell’antica Piuro. Un’altra moneta e un altro calice sono tornati alla luce durante la campagna di scavi voluta da Comune e Università di Verona nell’ambito del progetto Interreg Amalpi 18. Nei giorni scorsi archeologi e studenti hanno rinvenuto prima un calice negli strati medievali dello scavo. Un calice di pietra ollare completamente integro, a differenza di quello trovato la scorsa settimana.

Si attendono le analisi per una datazione precisa: «L’oggetto – spiegano i curatori del Progetto Archeologico Piuro – è molto ben curato e rifinito. Potrebbe forse tradire un uso ecclesiastico». Lunedì pomeriggio la seconda novità. «Abbiamo rinvenuto una moneta dell’Imperatore Federico Secondo, quindi databile tra il 1220 e il 1250. Il giacimento archeologico che stiamo scavando si conferma un contesto davvero ricco di materiali. Un sito unico nel contesto alpino. A Piuro si stanno sperimentando le più moderne tecnologie di rilievo archeologico, con documentazione tridimensionale di tutti gli strati scavati».

La campagna, che continua quelle avviate negli ultimi due anni ed è la terza dopo quelle degli anni ‘60 e ‘80, è concentrata nell’area di Mot di Castel. A Borgonuovo di Piuro. Proseguirà ancora per alcuni giorni. La chiusura dei lavori è programmata per l’11 ottobre.

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