Cristiano, attore a 14 anni. «Scritturato in alpeggio, in smoking al Festival di Cannes»

TalamonaCristiano Sassella, 14 anni, ha partecipato al film “Le otto montagne”, selezionato tra 2500 ragazzi. «Mi è piaciuto molto girare. Ora vado a scuola». Il suo idolo è Terence Hill

I capelli biondi e gli occhi azzurri per essere come il suo mito Terence Hill ci sono. E la mitica scalinata di Cannes l’ha già salita in mezzo ai flash dei fotografi.

Per il resto Cristiano Sassella è un ragazzo di 14 anni che frequenta la prima superiore, ma il suo volto nei prossimi giorni sarà più conosciuto per la sua partecipazione al film “Le otto montagne”.

Il film arriva nelle sale giovedì. Una coproduzione Italia – Belgio - Francia che ha partecipato in concorso al 75° Festival di Cannes, dove ha ricevuto il Premio della giuria. La pellicola ha avuto un’anteprima casalinga sabato ad Aosta, mentre oggi sarà presentata a Milano e Roma. Giovedì sera, con inizio alle 20.30 e apertura porte alle 19.50, è invece in programma una proiezione al Cinema Pedretti di Morbegno con la presenza dell’attore valtellinese.

Un’avventura iniziata nell’ottobre 2020 che ha coinvolto tutta la famiglia, i genitori Alex (che ha recitato in una scena e ha fatto da assistente ad Alessandro Borghi) e Sonia, che gestiscono un’azienda agricola e un agriturismo a Talamona, e i fratelli.

«Le prove superate»

«Abbiamo un alpeggio a Pedroria che è di proprietà del Fai – ricorda il giovane attore – Quando c’è stata la giornata del Fai, ho accompagnato i visitatori e ho conosciuto due guide, che erano state contattate dalla Wild Side, la produzione del film, che cercava due ragazzini e uno di questi doveva saper mungere. Mi hanno segnalato e dopo una settimana sono stato contattato.

Ho dato la disponibilità e ho fatto cinque provini online dal telefono, poi mi hanno convocato a Torino per un fine settimana. Ho superato le prove del sabato e sono stato confermato per la domenica, quando siamo rimasti in 16. Abbiamo provato a coppie e bisognava leggere: per me è stato difficile, perché sono dislessico».

«Dopo tre settimane – prosegue Cristiano Sassella – Mi hanno comunicato che ero stato scelto, tra i 2500 ragazzi che avevano partecipato. Anche i miei fratelli avevano fatto le selezioni per altri ruoli, ma non sono stati presi. Così a marzo sono andato una settimana in Valle d’Aosta, in Val d’Ayas, e a fine aprile abbiamo iniziato a girare».

«Siamo andati avanti fino ad agosto, con un’interruzione a luglio. Non l’avrei mai pensato, ma mi è piaciuto molto, è stato molto bello, anche se molto impegnativo. Certi giorni ci alzavamo alle 5 del mattino e andavamo a letto alle 22.30».

E la scena più difficile? «Quando dovevo mangiare i biscotti e bere il latte. L’abbiamo ripetuta 25 volte, alla fine non ne potevo più! Anche tuffarci nel lago gelato l’abbiamo rifatta tante volte. Un’altra cosa difficile è stata non poter andare in bici per non rischiare di farmi male e dover mettere la crema solare e le maniche lunghe per tutta l’estate per non abbronzarmi. E le scene più belle sono state sul ghiacciaio, anche se il primo giorno sono stato male. Si vedeva tutto dall’alto, da sopra le nuvole, sembrava di dominare il mondo!».

Cristiano è un perfetto interprete di Bruno, con un paio di differenze. «Bruno odia suo papà, mentre io sono molto legato al mio, mi ha trasmesso molte passioni – spiega l’attore - E a me piace la vita in montagna, anche se adesso mi piace meno di prima. I registi sono stati molto disponibili e comprensivi con noi. Per farci capire come un ragazzo poteva odiare il padre ci hanno fatto vedere il film russo “Il ritorno” molto duro in cui il padre rimprovera i figli e il più giovane si ribella e scappano. L’abbiamo visto due volte, la prima senza il finale perché era molto forte».

«Otto minuti di applausi»

Poi è arrivato il Festival di Cannes. «Non me l’aspettavo – ricorda il ragazzo – È stato tutto emozionante, il primo giorno le prove dello smoking, che era stretto e non mi lasciava respirare. Durante la proiezione mi vergognavo un po’, alla fine ci sono stati otto minuti di applausi ed ero molto emozionato, vedevo la gente intorno a me e mi sembravano criceti che continuavano a girare».

E ora? «Ora vado a scuola a Chiavenna, sono emozionato per l’uscita del film e la gente potrà vedere quello che so fare. Per me è anche una rivincita.

Se mi chiameranno per altri film ci andrò, ma finora non ho fatto provini. Non voglio fare tutto subito. Anche i registi Felix e Charlotte, che sono diventati nostri amici e quest’estate sono venuti a Pedroria a trovarci, mi han consigliato di fare con calma. Però mi piacerebbe continuare a recitare e diventare come Terence Hill, il mio idolo perché guardavo i film di Trinità con mio papà».

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