
Cronaca / Valchiavenna
Venerdì 26 Marzo 2021
Case di riposo
liste di attesa più corte
Continua a scendere il numero delle domande ancora ferme: negli ultimi sei mesi sono 181 in meno
Si sgonfiano sempre più le liste d’attesa delle case di riposo della nostra provincia, complici i decessi Covid e non Covid nel frattempo intervenuti, le paure legate all’impossibilità di vedere, una volta entrati, i propri congiunti e forse anche l’impatto economico con rette non elevatissime, ma che, in questo periodo storico, possono risultare comunque impegnative.
Un fenomeno che avevamo già osservato lo scorso anno, quando, fra giugno e settembre, si era prodotto un netto ridimensionamento delle persone in attesa di un posto in Rsa, passate da 1.352 a giugno, a 1.222 a settembre.
Pari a 130 in meno, che, negli ultimi sei mesi, si sono ridotte di altre 181 unità, per un totale, a ieri, di 1.041 persone in lista, di cui 724 donne e 317 uomini.
Da inizio giugno dello scorso anno a ieri, quindi, ci sono 311 persone in meno in lista d’attesa, di cui 65 sono uomini e 246 donne. Un andamento che, mai, si era verificato in epoca pre Covid. Il problema è sempre stato quello di riuscire a dare risposte agli anziani bisognosi di assistenza in Rsa, non il contrario.
Ora, il Covid, ha scombinato le carte anche in questo settore, anzi, soprattutto in questo settore, considerato l’impatto avuto sulla popolazione anziana.
A pesare, in modo esponenziale, sono proprio i decessi. Tantissimi gli anziani in lista d’attesa che, sono, nel frattempo, venuti a mancare. E questo perché a presentare domanda, solitamente, sono persone o famigliari di persone che hanno un quadro clinico grave e che necessitano di assistenza pressoché immediata.
Per cui, il fatto che le Rsa siano state chiuse ai nuovi accessi per mesi, dal marzo al luglio dello scorso anno, e poi, ancora, da novembre a fine gennaio scorso, ha determinato uno “sfoltimento” in automatico delle richieste.
Che riguarda tutte le case di riposo le cui liste sono monitorate da Ats della Montagna, in quanto contrattualizzate, che beneficiano, cioè, del contributo di Regione Lombardia, per le spese relative all’assistenza sanitaria.
Il ridimensionamento maggiore si è prodotto sulla casa di riposo San Benigno, di Berbenno, che ha 258 persone in meno in lista d’attesa. Nel giugno dello scorso anno erano 283 donne e 109 uomini, mentre ieri eravamo a 87 donne e 47 uomini.
A seguire, la casa di riposo “Madonna del Lavoro” di Nuova Olonio, con 121 persone in meno in lista, considerato che le donne sono scese da 283 a 151 e gli uomini da 109 a 87.
Ancora, 119 persone in meno in lista nella Rsa di via Don Guanella, a Sondrio, dove le donne sono scese da 353 del giugno 2020, alle 252 attuali e gli uomini da 126 a 108.
Ancora, 118 persone in meno in lista all’Ambrosetti Paravicini di Morbegno, 116 alla Rsa di Talamona, 113 alla Casa San Lorenzo di Ardenno, 112 alla Corti Nemesio di Delebio, 83 alla Venzoli di Grosotto, 77 in via Lusardi a Sondrio, 71 alla Rsa di Chiavenna, 58, rispettivamente, alla Sant’Orsola di Teglio e alla Costante Patrizi di Ponte in Valtellina, e 55 alla Madonna della Neve di Chiuro. Sotto i 50, i cali, nelle altre Rsa contrattualizzate.
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