Arrivi nelle seconde case in Valle
«Vogliono restare? È un bel segno»

La prima impressione dei sindaci sembra positiva ma l’attenzione rimane altissima

Anche se non è stato “ponte”, Ognissanti ha visto i proprietari di seconde case raggiungere le località turistiche valtellinesi per il “rito” dell’apertura degli appartamenti. In barba al Covid. Anzi, a maggior ragione, per via del Covid. Perchè, nella situazione in cui ci troviamo, di paventati lockdown nelle zone più colpite dal contagio, che sono poi quelle di provenienza dei nostri turisti, e, quindi le province di Milano, Monza Brianza, e Como, poter contare sulla valvola di sfogo della casa in montagna è, persino, salvifico.

I primi cittadini delle nostre località lo sanno, e pur con tutte le attenzioni al Covid, ci fanno un pensierino.

«In paese c’erano molte famiglie a passeggio con bambini, passeggini, e cani al guinzaglio - afferma Enrica Guanella, sindaco di Campodolcino -. A me sembra una cosa positiva. Il Covid, forse anche aiutare, in un certo senso, a ripopolare la nostra montagna, di persone in fuga dalla città. Se solo potessimo contare sulla fibra ottica, che ancora non abbiamo, tanti professionisti svernerebbero, sicuramente, da noi».

Quando qualcosa del genere accadde la scorsa primavera, si temette che i villeggianti potessero portare il contagio, ma al momento non si temono ripercussioni «perché abbiamo solo un positivo in paese, in osservazione, - dice - e i turisti che ho visto erano molto composti, attenti».

Una sensazione riferita anche da Dario Corvi, sindaco di Aprica, che, pure, ha notato un buon movimento nella località che, ad oggi, annovera solo due casi di positività.

«Ho persino visto alcuni studenti universitari col computer in aree pubbliche dove abbiamo installato il wifi libero e gratuito - dice -, certo, la banda larga non l’abbiamo ancora, però la connessione è discreta».

«Non so se, poi, questi nostri turisti delle seconde case si fermeranno veramente, o rientreranno a casa per ritornare in seguito».

«C’è incertezza sui lockdown. Forse è quasi meglio introdurre una stretta in questa fase per cercare di riaprire a Natale».

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