Valfurva: «Frana del Ruinon,
radar e by pass funzionano»

Valfurva Le sofisticate tecnologie di controllo e la canalizzazione delle acque cominciano a dare i primi frutti

Il movimento franoso del Ruinon, in Alta Valfurva, è sempre più monitorato e, per fortuna, sempre meno in movimento. L’allontanamento delle acque che l’anno scorso si immettevano – e di conseguenza alimentavano – il corpo frana e l’attivazione di ben due tipologie di radar, hanno reso la montagna ed il transito più sicuri. Da qualche giorno, inoltre, l’attivazione dei semafori che, in caso di movimenti sospetti, interdicono il transito, ha aggiunto ancora più sicurezza.

Tante le curiosità sulle modalità di funzionamento della nuova tecnologia spiegate nei minimi dettagli da chi conosce da decenni il Ruinon e ne fotografa ogni impercettibile movimento. Stiamo parlando di Giuseppe Cola, che lo scorso anno ha segnalato quotidianamente spostamenti di massi, pericoli e proposto soluzioni. È un profondo conoscitore della Valfurva e delle sue montagne.

«Le tipologie di radar installate per il monitoraggio dei movimenti del Ruinon - ha spiegato - sono due. Il primo sistema, in funzione dal 2006 a Subretòrca, è un radar interferometrico che monitora le lente deformazioni dell’intero corpo frana che avvengono nell’arco temporale di ore o anni. Il secondo sistema, il radar Doppler installato recentemente a Balanzòna, fa uso dell’effetto Doppler e permette il rilevamento automatico e in tempo reale di movimenti rapidi di rocce o materiale del suolo nel campo visivo del radar (tranne limitate aree coperte dal bosco), distinguendo tra bersagli fissi e mobili. È in grado di tracciare il movimento del materiale misurandone la velocità e la direzione di propagazione e chiude automaticamente la provinciale del passo Gavia».

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