Un’altra frana in Val Poschiavo. Fermo il trenino

Svizzera Ieri mattina il treno delle 7,41 da Tirano è tornato indietro per un masso finito sulle rotaie. Lo smottamento è arrivato anche sulla cantonale

Ennesima frana e nuova giornata di disagi, ieri, in Valposchiavo. Dove, poco prima delle 8, rocce e detriti staccatisi dal versante orografico sinistro della Valle, nella zona di Campascio, hanno dapprima raggiunto i binari della Ferrovia retica e poi la vicina strada cantonale 29 del Bernina, già interrotta ormai da dieci giorni tra San Carlo e Sfazù a causa della frana scesa nella zona di Pisciadello, nei pressi di Pozzolascio.

Il masso sulle rotaie

Lo scoscendimento di ieri si è verificato nel territorio comunale di Brusio, meno di tre chilometri oltre il valico di confine di Campocologno, in una zona abitata. Ma i massi rotolati a valle non hanno fortunatamente raggiunto le abitazioni. Uno, particolarmente voluminoso, si è fermato sui binari, rendendo visibile la frana al macchinista del treno partito alle 7,41 da Tirano e costretto a invertire la marcia per rientrare alla stazione di Campocologno.

Immediatamente i responsabili della Ferrovia retica hanno attivato un servizio di autobus sostitutivi tra la stazione di Tirano e quella di Poschiavo. A causa della capienza ridotta dei pullman, la raccomandazione ai viaggiatori è stata quella di prevedere tempi maggiori di percorrenza della tratta rispetto a quelli normalmente previsti in treno.

Tratto riaperto nel pomeriggio

Poco il materiale che ha raggiunto la strada cantonale, per la quale è comunque stata prevista la chiusura con deviazione del traffico sulla viabilità secondaria attraverso l’abitato di Zalende e il ritorno sulla direttrice principale in località La Pergola. La regolare riapertura, ipotizzata inizialmente per le 16, è in realtà già avvenuta prima del previsto, terminati i lavori di sgombero dei detriti.

Più lunghi gli interventi per il ripristino della viabilità ferroviaria: nel tratto interessato dalla frana non è stato sufficiente asportare i massi, ma si è dovuto procedere anche alla sistemazione delle traversine danneggiate e dei binari piegati. Anche con l’ausilio di fotoelettriche, gli operai non si sono fermati fino a sera, lavorando anche sotto la pioggia, per tentare di assicurare la riapertura della ferrovia per questa mattina. In vista anche di una giornata di rientri al lavoro verso l’Engadina, con la strada del Bernina chiusa e il passo della Forcola così innevato che, ieri mattina alle 10 - quando era prevista la valutazione della situazione -, le autorità hanno deciso di mantenere chiuso almeno fino a questo pomeriggio alle 14. Difficile però che le condizioni di sicurezza migliorino, viste le abbondanti precipitazioni nevose della serata di ieri e delle prime ore della notte.

Domani il verdetto su Sfazù

Vista l’attuale situazione, la strada del Maloja continua a essere la via da privilegiare per raggiungere l’Engadina sia dalla Valposchiavo che dalla Valtellina, in attesa che domani alle 15 l’Ufficio tecnico cantonale dei Grigioni decida se riaprire la strada del Bernina tra San Carlo e Sfazù almeno con finestre orarie prestabilite.

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