Cronaca / Tirano e Alta valle
Martedì 07 Marzo 2017
«Ufficio di piano come l’Inquisizione»
Si pensa ad averne uno per tutta la Valle
Il sindaco di Aprica punta il dito: «Le procedure troppo complicate e invadenti». Il presidente Pini: «Valutiamo di unificare il servizio». Polemiche anche per i migranti.
Una gestione diversa, meno burocratizzata, più snella e confacente alle richieste del territorio, dell’ufficio di piano è stata richiesta dal sindaco di Aprica, Carla Cioccarelli, nel corso dell’ultima assemblea della Comunità montana di Tirano. Da qui la precisazione del presidente, Gian Antonio Pini, che ha annunciato a breve un incontro con gli organi comprensoriali di Bormio, Sondrio e Morbegno per creare un ufficio di piano unico.
Le accuse della Cioccarelli
«Ho l’impressione anche sentendo gli altri mandamento che nel Tiranese, per una serie di circostanze, i cittadini paghino una cifra elevata e i servizi resi siano problematici – ha affermato Cioccarelli -. Propongo che il presidente Pini chieda alla Provincia di gestire gli uffici di piano in maniera univoca. Quello di Sondrio funziona bene. Non voglio criticare nessuno e apprezzo chi si impegna, ma le procedure sono troppo complicate e invadenti. Una famiglia mi ha detto che a fronte di una richiesta di aiuto si è trovata di fronte ad una “Inquisizione” tanto da aver rinunciato a proseguire. In questo modo si penalizzano famiglie che hanno problemi. Si percepiscono anche difficoltà anche per quanto riguarda i costi per gli anziani. Insomma la gestione deve essere rivista con una regia unica a livello provinciale dal mio punto di vista».
Il presidente Pini ha ricordato come, dall’anno scorso, si siano susseguite riunioni con le altre quattro Comunità montane della provincia (tranne quella di Chiavenna che rimane geograficamente più isolata) per affrontare la tematica legata alla gestione dell’ufficio di piano.
«Abbiamo concordato una riunione per il 6 marzo – ha annunciato Pini – per valutare la creazione di un ufficio di piano unico valtellinese».
Il problema migranti
Si è poi parlato anche di profughi. «Ho glissato sul bilancio quando ho trovato la voce pari 15mila euro per pagare l’assistenza ai bambini dei profughi quando sul territorio ci sono imprenditori che si stanno arricchendo proprio grazie a loro – ha aggiunto Cioccarelli -. Credo che debba essere il gestore dei Cas (Centri di accoglienza straordinaria) a sosstenere i costi dell’inserimento di un minore in una struttura. Non è corretto che questi vengano posti a carico dei cittadini della Cm». D’altro canto il presidente Pini ha proposto ai sindaci di mettere a disposizione il personale dei Comuni, a fronte di attrezzatura e trasporto della Cm, per coinvolgere i migranti in lavori di pulizia e protezione civile.
Contraria Cioccarelli: «Non voglio che il responsabile del mio Comune faccia da “datore di lavoro” per i profughi – ha replicato -. Le associazioni sono disponibili a farli lavorare, ma bisogna individuare un datore di lavoro che si potrebbe trovare nelle cooperative. Non c’è bisogno di pagare qualcuno, chi ospita i profughi e prende trentacinque euro al giorno potrebbe dare due o tre per le attività di integrazione». Il sindaco di Aprica ha, infine, proposto la redazione di un documento da presentare in Prefettura per chiedere di imporre alle società che non pagano nulla di versare una parte della quota per la gestione dei migranti.
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