Tirano: tolti i sigilli all’area del foro Boario

È stato notificato nella giornata di martedì 13 febbraio al sindaco di Tirano, Franco Spada, il verbale di dissequestro da parte dei carabinieri Forestali Lombardia dell’area del Foro Boario di Tirano. bloccata nel febbraio del 2022. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sondrio, all’interno del procedimento penale contro ignoti, l’11 febbraio di due anni fa, aveva notificato al sindaco, come custode giudiziario, decreto di convalida del sequestro probatorio dell’area cantiere Foro Boario. Nell’ambito di un’indagine complessiva circa il conferimento in provincia dei materiali di demolizione, i Forestali, su mandato della Procura della Repubblica, avevano proceduto al sequestro preventivo di tutta l’area del Foro Boario, che comprende il cantiere dove la Provincia di Sondrio avrebbe dovuto realizzare una nuova palestra per l’istituto Pinchetti e l’area comunale per la raccolta differenziata dei rifiuti.

Ora, il 13 febbraio, sono stati finalmente tolti i sigilli in seguito al provvedimento firmato qualche giorno prima dal pubblico ministero Stefano Latorre. E si chiude così una vicenda che ha destato non poche preoccupazioni e perplessità, oltre che problemi pratici in ordine al blocco dei lavori della palestra, di riqualificazione dell’area a verde urbano e alla chiusura della piazzola degli ingombranti dissequestrata – solo questa porzione - il 23 novembre 2022.

L’area comprende il cantiere dove la Provincia di Sondrio avrebbe dovuto realizzare una nuova palestra per l’istituto Pinchetti e l’area comunale per la raccolta differenziata dei rifiuti

Il sindaco di Tirano, Franco Spada, esprime «sollievo e amarezza». Sollievo perché potranno ripartire i lavori della Provincia per realizzare la palestra, per la quale l’ente ha concesso 1 milione e 800 mila euro, fondi che, con l’aggiornamento dei prezzi, potrebbero non bastare più. E amarezza per aver perso due anni, «quando in quell’area – dice il sindaco – non c’erano materiali pericolosi. Sono state fatte decine di carotaggi dal Comune, i cui esiti hanno confermato l’assenza di qualsiasi sostanza pericolosa in tutta l’area. Si tratta, infatti, di un terreno a bassissima presenza di inquinanti. La verità è che, dopo ben due anni, nulla di scorretto è stato fatto dalle amministrazioni coinvolte, che non vi è nessun reo e nessun reato. Tutto questo penare sarebbe stato evitabile se, al posto del pregiudizio, in fase di indagine fosse stata usata la semplice logica cartesiana ed è per questo che è difficile darne una giustificazione e farsene una ragione. Come disse Ennio Flaiano, per fare qualcosa, in Italia, la linea più breve tra due punti è l’arabesco e questo è proprio il caso». Ora viene posta la parole fine fortunatamente, «e comunque nel grande disagio causato è stato certificato il corretto agire di tutte le amministrazioni coinvolte. Dunque si riparte malgrado quello che è successo con le stesse motivazioni per terminare il lavoro che si era programmato».

In tutto sono – ma, a questo punto, sarebbe meglio dire, erano - cinque i milioni di euro di investimenti programmati nell’area del Foro Boario, grazie ai contributi del bando di Rigenerazione urbana al Comune e del Miur alla Provincia per la realizzazione della palestra.

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