«Olimpiadi, adesso sbloccare le opere»

Il seminario a Milano. Il governatore Fontana: «Ho già presentato al ministro De Micheli un elenco di interventi. La tangenziale di Tirano per esempio può partire da luglio. Complessivamente le opere sono di circa 2 miliardi».

«L’Italia del Nord è l’Eldorado degli sport invernali». È con questa vera e propria investitura, fatta da Sari Essiayah, presidente della Commissione di Coordinamento dei Giochi Invernali 2026, che si è aperto ieri al Pirellone il seminario internazionale sulle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, organizzato dal Cio in collaborazione con il Coni, il Comitato Paralimpico e gli enti territoriali coinvolti. Una sorta di primo chilometro del percorso che nei prossimi sei anni porterà alle Olimpiadi italiane.

«Bisogna innanzitutto completare la squadra, una necessità che porrà in essere il nuovo amministratore delegato, e poi iniziare con le opere pubbliche che hanno bisogno di parecchi anni per essere completate: bisogna partire subito. Ho già presentato al ministro De Micheli un elenco di opere, alcune delle quali già progettate e finanziate per le quali abbiamo chiesto il via libera, altre invece dovranno rientrare in un piano del Governo». Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che considera urgente iniziare con i lavori e «si augura» di aprire qualche cantiere «entro il 2020». Non considera necessario, invece, «un commissario per le strade». «La tangenziale di Tirano - ha spiegato Fontana, a margine del seminario - per esempio può partire da luglio. Complessivamente le opere sono di circa 2 miliardi: un miliardo è già progettato, approvato e finanziato e potrebbero partire subito; per le altre dovremo aspettare la legge olimpica che sarà un passaggio fondamentale. Poi c’è tutto l’aspetto delle ferrovie: Rfi aveva preparato un cronoprogramma che non è stato del tutto rispettato, quindi me ne aspetto uno nuovo per sapere come si distribuiranno gli interventi».

«Noi rispettiamo il cronoprogramma e siamo assolutamente ligi, ma lo deve fare anche il Governo, ci deve portare questa legge olimpica, ma ancora non c’è alba. La legge olimpica è urgente, ce la diano», ha detto in particolare il governatore del Veneto, Luca Zaia. Mentre il collega Fontana ha rincarato: «La garanzia della collaborazione tra Milano, Cortina, il Veneto e la Lombardia per le Olimpiadi Invernali del 2026 riuscirà a sconfiggere l’inefficienza romana». Una immediata risposta è giunta dal ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, il quale in una nota ha voluto «rassicurare i rappresentanti delle istituzioni locali, il presidente Malagò e la sua Fondazione per le Olimpiadi 2026», sul fatto che «il Governo sta lavorando alla Legge Olimpica, che sarà un esempio di trasparenza, divisione dei ruoli e rispetto delle competenze, e che presto sarà avviato l’iter di approvazione». Parole apprezzate dai firmatari della Fondazione Milano Cortina 2026, i quali hanno tuttavia sottolineato «la necessità che tale legge venga approvata nei tempi più rapidi possibili, così come auspicato e concordato col Cio al fine di ottimizzare tutte le attività infrastrutturali indispensabili alla buona riuscita dei Giochi».

«Non voglio fare polemiche perché nello sport non si fanno. Io dico che è una priorità per noi, per il Paese, per le Olimpiadi, quindi facciano la legge olimpica perché altrimenti noi non possiamo essere operativi», ha aggiunto il governatore leghista Zaia. «Quando apriranno i primi cantieri in Veneto? Noi adesso partiamo con la Fondazione, speriamo che la Prefettura di Milano la riconosca velocemente così - ha proseguito Zaia - entriamo nell’operatività, diamo vita alle agenzie che realizzeranno le opere.

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