Nuova tangenziale a Villa di Tirano: «Va cambiata così»

Villa di TiranoIl sindaco Marantelli: «Non abbiamo ricevuto risposte scritte e motivate alle nostre osservazioni». Il Comune propone un sottopasso al posto della rotatoria a Stazzona e una soluzione diversa al viadotto sull’Adda

«Non si pensi che non ho fatto nulla come sindaco – dice Franco Marantelli -. Perché è dal 2018 che il Comune di Villa di Tirano ha presentato le sue osservazioni al progetto della tangenziale, proponendo delle alternative. Ci hanno rimandato di anno in anno con varie motivazioni, promettendoci approfondimenti. Siamo alla fine del 2022, i lavori della tangenziale sono partiti e non abbiamo più ricevuto risposte scritte e motivate. Quindi rompiamo il silenzio».

Le perplessità

E lo fanno in maniera clamorosa dall’amministrazione comunale con una missiva, inviata il 30 novembre ad Anas e resa pubblica ieri, con cui Villa presenta le proprie perplessità su due aspetti del progetto della ss. 38, nodo di Tirano tratta A (svincolo di Bianzone – svincolo La Ganda) e tratta B (svincolo La Ganda - Campone di Tirano) e chiede l’introduzione di varianti rispetto alla progettazione esecutiva approvata.

Due, in sostanza, le proposte: un sottopasso al posto della rotatoria a Stazzona e una soluzione diversa al viadotto sull’Adda poco dopo la chiesa di San Bernardo verso Tirano.

«Abbiamo presentato specifiche proposte di variante per affrontare problematiche segnalate formalmente e discusse con i responsabili di Anas che, al di là di promesse di approfondimento, non ci hanno mai dato risposta scritta», spiega il sindaco.

La prima riguarda la realizzazione di un sottopasso lungo la strada provinciale 25 (di Stazzona) al posto del progetto. «Si elimina in questo modo una rotatoria a meno di 500 metri dall’inizio della tangenziale – afferma il sindaco -. Il sottopasso renderebbe la circolazione sulla nuova 38 più scorrevole e sicura, evitando di interferire con la viabilità locale, migliorando l’incidenza atmosferica e acustica. Inoltre si supererebbero le problematiche di prevedibile stallo sulla rotatoria derivanti dalla percorrenza a senso unico alternato della sp. 25 nel ponte sull’Adda e di peggioramento delle condizioni di collegamento carrabile e ciclopedonale di Stazzona con il territorio. Così ci sarebbero una notevole riduzione di costi, il risparmio di importanti superfici agricole, una notevole diminuzione di un pessimo impatto ambientale».

Problema sicurezza

Il secondo punto riguarda la realizzazione in viadotto del tratto della nuova ss. 38 dopo la chiesa di San Bernardo sull’attuale strada comunale della Ganda. «Il tratto della nuova ss. 38 tra la progressiva 1+900 e la progressiva 2+600 risulta collocato in zona A del Piano per l’assetto idrogeologico dell’Adda – rimarca il sindaco -. La normativa prescrive “di garantire le condizioni di sicurezza assicurando il deflusso della piena di riferimento”. Ed è consentito realizzare di opere pubbliche a condizione che non modifichino i fenomeni idraulici naturali e non limitino in modo significativo la capacità di invaso». Secondo Villa il rilevato previsto in progetto (con un pilone nel fiume) riduce sensibilmente l’area di esondazione. Proprio l’area nella quale è fuoruscita l’Adda nel 1983 e nel 1987. Ebbene, «questa funzione di laminazione delle piene, in un contesto che vede la confluenza del torrente Poschiavino nell’Adda, verrebbe pregiudicata, portando a valle il rischio esondazione».

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