Neve sicura alle Olimpiadi: otto milioni per i cannoni a Bormio

Bormio Un maxi progetto intende garantire la copertura del comprensorio - Il nodo dei bacini di accumulo: da 13mila metri cubi si deve passare a 93mila

Ancora un passo avanti in vista dell’appuntamento a cinque cerchi del 2026. Il comune di Valdisotto ha infatti approvato la convenzione - dell’importo di 8 milioni di euro - con la regione Lombardia e Aria al fine di dare il via alla realizzazione delle infrastrutture per il potenziamento della capacità di innevamento programmato della skiarea di Bormio, nei comuni di Bormio e Valdisotto e, in particolare, per la pista Stelvio, sede delle gare olimpiche Milano - Cortina 2026 di sci alpino.

L’intervento, essenziale per lo svolgimento dei Giochi e che potrà migliorare anche l’attrattività futura del territorio, consiste nella realizzazione delle infrastrutture necessarie (vasche, bacini di accumulo, allacciamenti) per il potenziamento degli impianti di innevamento programmato della ski-area di Bormio.

A tale scopo, sono stati commissionati dalla Comunità Montana Alta Valtellina e dal comune di Valdisotto studi e relazioni tecniche propedeutici agli studi di fattibilità tecnico-economica.

Dando uno sguardo a quanto emerso finora, l’analisi condotta dai professionisti ha preso avvio dalla situazione esistente: «L’attuale impianto d’innevamento operante sulla skiarea di Bormio - si legge nell’allegato alla convenzione - è dotato di vasche di accumulo di acqua, per una capacità complessiva di 13mila metri cubi; tali vasche vengono più volte riempite durante l’autunno e l’inverno di ogni anno, attraverso quattro punti di adduzione in concessione o sub-concessione alla Sib Spa (la società che gestisce gli impianti di risalita). Mediamente sulla skiarea di Bormio, per ogni stagione invernale, vengono prodotti 808mila metri cubi di neve, impiegando 325mila metri cubi di acqua prelevati dai quattro punti di adduzione».

Dal 2005 ad oggi, l’impianto di innevamento è stato progressivamente migliorato dal punto di vista tecnologico, ma sono stati mantenuti inalterati l’approvvigionamento idrico ed i volumi di accumulo.

Per ridurre i tempi necessari per la produzione della neve artificiale, occorre aumentare il volume di accumulo, in modo da poter disporre di una portata elevata durante le ore più favorevoli per la produzione di neve (basse temperature ed assenza di vento).

I professionisti hanno quindi redatto una previsione di innevamento delle superfici interessate dai giochi olimpici al fine di stabilire l’entità del fabbisogno effettivo: sulla base dei dati disponibili, la differenza di volume tra le necessità e le attuali disponibilità è pari a 92.750 metri cubi.

«Al fine di coprire la differenza di volume d’acqua, pari a 92.750 mc, necessaria a garantire l’innevamento tecnico programmato della pista Stelvio, della Ski Alp e piste accessorie, senza compromettere totalmente il contemporaneo innevamento artificiale delle ulteriori piste della ski area di Bormio, - si legge ancora nella relazione - dovranno essere studiate soluzioni alternative, che possono essere attuate anche progressivamente, e che si basino tutte sulla realizzazione in primis di un bacino di accumulo in località Sant’Ambrogio».

Cinque le differenti ipotesi di approvvigionamento da approfondire ed analizzare compiutamente nella elaborazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica che dovrà tener conto anche delle problematiche connesse all’inserimento ambientale ed alla situazione complessiva della zona.

© RIPRODUZIONE RISERVATA