
Cronaca / Tirano e Alta valle
Lunedì 09 Gennaio 2023
Aprica, morto sulle piste. Aperta un’inchiesta
Aprica La tragedia del 29 enne che si è schiantato contro un cannone sparaneve della Magnolta

Da una parte l’autopsia sul corpo di Giovanni Pieroni, il 29enne originario di La Spezia ma da qualche anno residente a Milano, dove si era trasferito per studiare, che sabato pomeriggio ha perso la vita nel tragico infortunio sulla pista Magnolta nel territorio comunale di Aprica. Dall’altra i rilievi effettuati dalla Polizia scientifica proprio sulla pista, nel tratto del drammatico incidente, e sul cannone sparaneve, ora posto sotto sequestro, contro il quale il giovane si è schiantato riportando traumi talmente gravi da causarne il decesso.
Le indagini
Sono questi i due aspetti principali della delicata indagine condotta dalla Polizia di Stato e coordinata dal sostituto procuratore Marialina Contaldo, a cui il procuratore capo Piero Basilone ha affidato il fascicolo. Per quanto riguarda l’esame autoptico, non è ancora stata fissata la data e, come purtroppo accade da un paio di anni a questa parte, potrebbero volerci alcuni giorni prima che l’anatomopatologo raggiunga l’ospedale Morelli di Sondalo per effettuare l’autopsia sulla salma del giovane spezzino, ricomposta presso la camera mortuaria del nosocomio. Oltre all’analisi delle lesioni, gravissime, riportate nell’impatto, il medico dovrà chiarire anche se all’origine dell’infortunio possa esserci stato un improvviso malore del 29enne, anche se al momento questa ipotesi non è supportata dalle testimonianze di chi ha assistito all’incidente. Nessuno, infatti, ha notato qualcosa di strano durante la discesa del giovane.
Ieri mattina, invece, gli uomini della Scientifica hanno effettuato un sopralluogo nell’area dell’incidente, posta sotto sequestro, così come il cannone sparaneve, già nel pomeriggio di sabato, subito dopo l’infortunio. L’obiettivo è quello di accertare se la posizione de cannone fosse a norma di sicurezza o se, invece, si trovasse in un punto dove non avrebbe dovuto essere.
Inoltre, i rilievi effettuati permetteranno di ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto attorno alle 14 di sabato. Il giovane, da quanto finora appreso, stava scendendo con gli sci ai piedi, quando ne ha perso improvvisamente il controllo, forse (ma su questo aspetto al momento non ci sono certezze) dopo aver attraversato una lastra di ghiaccio. È finito quindi fuori pista e si è letteralmente schiantato, sembrerebbe a velocità elevata, contro uno di quei cannoni che si trovano a lato del tracciato e che servono a produrre neve artificiale.
Un urto tremendo e il 29enne è rimasto a terra, incosciente. I primi a intervenire per soccorrerlo sono gli agenti della Questura in servizio sulle piste, che hanno allertato anche i soccorsi sanitari. Le sue condizioni di salute sono subito apparse gravissime. Sul luogo sono intervenuti i sanitari del 118 con l’elicottero decollato dalla base di Como in codice rosso.
Anche un amico con lui
Inutile la corsa in ospedale: il cuore di Giovanni Pieroni ha cessato di battere poco dopo l’arrivo al Morelli. Il giovane, che non indossava il casco di protezione, nell’impatto ha riportato lesioni allo sterno e fratture delle costole.
Il 29enne si trovava sulle piste con i genitori e un amico, tra i primissimi ad arrivare dopo il grave incidente e che ora sono in attesa di avere notizie in merito alla restituzione della salma ma anche alle indagini per accertare cosa sia accaduto lungo una pista sì segnata come nera, ma in un tratto, a detta di chi la conosce bene, non particolarmente insidiosa.
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