Mondo del ghiaccio in ansia. «Aiuti o non si riesce a partire»

Chiavenna Le attività di hockey, pattinaggio, curling non sanno se potranno iniziare L’assessore: «Costi triplicati, forse slitteremo di un mese, ma ci devono dare una mano»

I costi dell’energia stanno tenendo col fiato sospeso tutto il mondo del ghiaccio in provincia.

Appeso a un filo è il campionato dell’Hockey Club Chiavenna, partito ieri con la prima partita in trasferta col Valpellice nel campionato Ihl divisione 1, ma messa a dura prova è anche tutta la programmazione delle “Ice Diamonds” squadra di pattinaggio di figura, così come quella dei “Seagulls Curling”, la squadra di curling e della Polisportiva Valchiavenna, che gestisce il palazzo del ghiaccio e tutto il centro sportivo.

Non avere la possibilità di fare il ghiaccio quest’inverno per ragioni di costi energetici sarebbe una sciagura dal punto di vista sportivo e sociale, perché la struttura costituisce il punto di ritrovo storico per antonomasia, per lo sport e la socialità valchiavennasca.

L’accensione

«Il problema è l’accensione dell’impianto per produrre il ghiaccio - dice Andrea Giacomini, assessore allo Sport del Comune di Chiavenna - perché è proprio quella la fase critica in cui spendiamo di più. In sostanza è il mese di ottobre a fare la differenza e quest’anno, rispetto allo scorso, la farà di parecchio perché abbiamo stimato un aumento dei costi del 50%. Quelle che dovremo prevedere sono sicuramente cifre importanti, tenuto conto dei costi triplicati delle bollette, passate dai 33mila euro di gennaio-febbraio 2020 ai 99mila dello stesso periodo di quest’anno. Noi come Comune siamo decisi a fare tutto il possibile per assicurare il ghiaccio. Non abbiamo una data, questo purtroppo no, però lavoriamo ad aprire il palazzetto. Forse non sarà questo mese, non lo so. Forse slitteremo a novembre, però il ghiaccio lo vogliamo fare».

In attesa

Molto dipenderà da quanto gli enti superiori supporteranno le istanze dei Comuni e delle Comunità montane di tutta Italia alle prese con problemi analoghi a quelli di Chiavenna. Nella nostra provincia, ad esempio, Bormio con la sua struttura basilare per short track e non solo.

«Siamo in attesa di garanzie di contributi da parte della Provincia e, prima ancora, dallo Stato stesso e dalla Regione - dice Giacomini - perché credo sia nelle coseche, entro le prossime due settimane qualcosa si sblocchi sul caro energia, altrimenti sarebbe la paralisi generalizzata. Per questo restiamo fiduciosi. Mercoledì sera come Giunta comunale, proprietaria degli impianti sportivi di Chiavenna, abbiamo incontrato tutti i protagonisti, da Massimiliano Scordamaglia e Fedele Pozzoli, direttore e vicepresidente della Polisportiva, ad Arturo Martocchi, presidente dell’Hockey, a Matteo Pighetti, presidente dei Seagulls curling, a Daniele Radaelli, alla guida delle Ice Diamonds.

Tutti ci hanno riferito delle loro esigenze, dei loro programmi e delle loro aspettative. Abbiamo ascoltato tutti ed abbiamo constatato ancora una volta come vi sia attenzione e collaborazione fra loro. É molto importante».

Anche per questo, per la valenza sportiva e sociale del loro impegno, per scongiurare che anni di lavoro e di costruzione di progetti condivisi possano essere vanificati, l’amministrazione comunale di Chiavenna intende garantire l’apertura del Palaghiaccio. Il tutto con il supporto anche della Comunità Montana Valchiavenna, che garantisce sempre contributi economici in quanto gli impianti sportivi sono utilizzati da tutti i cittadini del comprensorio. Quando, però, non si sa. Con tutta probabilità, la prima partita in casa dell’ hockey Chiavenna, in programma il 29 ottobre, andrà posticipata.

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