Livigno, dopo lo stop alla Vallaccia

«Colleghiamo i versanti e Valdidentro»

Il vicesindaco Galli dopo la sentenza del Tar: «Va rispettata ma sono scioccato, così perde l’offerta turistica, all’estero possono fare meglio di noi»

Dopo lo stop del Tar all’impianto della Vallaccia, un investimento da 9 milioni di euro da parte della società Mottolino, il vicesindaco di Livigno Remo Galli suggerisce che cosa fare subito per non far perdere altri colpi al comprensorio sciistico del Piccolo Tibet: «Ho preso contatti con l’ingegner  Gasser per accelerare ancora di più sul nuovo piano di collegamento sci ai piedi tra Livigno e Valdidentro-Bormio-Santa Caterina e tra i due versanti di Livigno. Questa credo debba essere la risposta che dobbiamo dare. Nei prossimi giorni contatteremo la Regione, faremo sentire la nostra voce per costruire insieme un percorso, che faccia capire la necessità di  andare avanti con  nuovi impianti da  sci». Galli non vuole demonizzare il Tar: «Giusto rispettare questa  sentenza,  ma da cittadino e da amministratore  rimango molto demoralizzato nel vedere che mentre in altri paesi (Svizzera e  Austria) in sei mesi collegano versanti interi, dai noi ci vogliono 10 anni per “non fare un impianto”».

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