L’estate segna il passo, numeri in calo a Tirano

Flessione sia rispetto al 2015 sia all’inizio 2016. Le minori presenze riguardano soprattutto gli italiani.

Flessione inesorabile di turisti a Tirano in questo primo spezzone d’estate. I dati della richiesta di informazioni all’ufficio turistico di Tirano sono chiari: nel maggio 2015 si sono rivolti allo sportello di piazza delle Stazioni 2.524 visitatori di cui 678 italiani e 1.846 stranieri, mentre nello stesso mese del 2016 sono stati 1.476 di cui 473 italiani e 1.003 stranieri; nel giugno 2015 a richiedere i servizi del personale dello Iat sono state 4.590 persone di cui 1.189 italiani e 3.401 stranieri, quest’anno sono state la metà ovvero 2.446 persone di cui 853 italiani e 1.588 stranieri.

Dando un’occhiata anche al mese di luglio, lo scorso anno i visitatori sono stati 5.985 (2.015 italiani e 3.970 stranieri), il dato parziale del 2016 - dal 1° al 21 luglio - parla di 2.872 presenze (1.213 italiani e 1.659 stranieri). In soli dieci giorni che mancano alla fine del mese di luglio sarà difficile colmare il gap per raggiungere il numero dell’anno scorso.

Una diminuzione sui tre mesi (anzi quattro con aprile) abbastanza pesante e che pare in contraddizione, invece, con i primi mesi dell’anno 2016 quando il movimento sembrava maggiore rispetto al passato: ad esempio a febbraio del 2016 i visitatori sono stati 1.637, nel 2015 solo 849, a marzo 1.741 mentre nello stesso mese del 2015 erano stati 876. Ovviamente va considerato che i dati riportati riguardano solo una fetta -ma comunque importante - dei visitatori, ovvero quelli che si rivolgono allo Iat, mentre non considera chi arriva con i pullman e il proprio tour operator per esempio. In ogni caso sono numeri che fanno pensare.

Dunque cosa è successo? «Effettivamente la flessione è innegabile - risponde il direttore del consorzio turistico Terziere Superiore, Gigi Negri, che gestisce l’ufficio turistico di Tirano -. In particolare le minori presenze riguardano i turisti italiani, mentre quelle stranieri tengono. Non ho ancora in mano i dati del trenino rosso del Bernina, ma mi risulta che anche lì ci sia stata una lieve diminuzione. Molti accusano il tempo, dicendo che quest’anno ha fatto meno caldo dell’anno scorso, però io penso che quando uno ha le possibilità economiche si muove, che sia bello o brutto il tempo».

Negri tira in ballo la crisi dei consumi, ma - forse - va considerata anche la paura degli attentati che, in qualche modo, blocca i viaggi.

Il direttore del consorzio fa presente anche la caratteristica del capoluogo abduano di città “mordi e fuggi”. «Dall’Osservatorio provinciale esce che Tirano è la città della provincia dove il turista si ferma una sola notte o due - prosegue -. Il visitatore, per lo più straniero e per lo più viaggiando sul trenino rosso, arriva in Italia e vuole mangiare spaghetti e pizza. Meno gli interessano i prodotti tipici e ciò non premia il territorio. Tirano sta lavorando da tempo per invertire questa tendenza, ma il turismo è una come una macchina diesel, impiega molto tempo per avviarsi».

Fra le proposte che la città sta offrendo per convincere la gente a fermarsi di più, Negri cita iniziative come la mostra itinerante “Paesaggi”, inaugurata in questi giorni, che porta a scoprire angoli della città, la valorizzazione del centro storico, la pubblicazione di nuove cartine di sentieri.

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