Le auto rubate finivano in Africa
Scelgono tutti il patteggiamento

Alle macchine venivano cambiati le targhe e i documenti. Passato il confine venivano portate prima in Germania e poi spedite. L’operazione partita da Tirano

Nulla era lasciato al caso. Le auto, tutte di grossa cilindrata, venivano rubate in particolare a Roma e nei paesi vicini. Poi erano sottoposte ad una accurata operazione di “maquillage”. Secondo le accuse venivano cambiate le targhe, contraffatti i numeri sui telai, distrutte le carte di circolazioni originali che venivano sostituite con altre alterate.

In questo modo le auto passavano il confine dirette all’estero (in particolare in Germania) e da lì spedite in alcuni paesi del Centro Africa, : Ghana, soprattutto, ma anche Burkina Faso.

Ma il “disegno” si era interrotto nell’aprile dello scorso anno, quando i carabinieri, partendo da un controllo effettuato al valico di Piattamala, erano riuscire a sgominare questo traffico internazionale di auto rubate arrestando cinque persone. Tutte accusate a vario titolo di furto, ricettazione, riciclaggio e altri reati minori.

Le pene

I cinque - residenti in Centro Italia - hanno scelto la strada del patteggiamento:da quattro anni a 10 mesi.

Le indagini

Nell’ambito dell’operazione denominata “Overdrive” erano stati sequestrati mezzi per un valore complessivo di 300mila euro per i quali è stata disposta la restituzione ai legittimi proprietari. Di solito le auto non passavano da Tirano, preferendo i valichi del Brennero e di Como Chiasso.

Tutto questo fino a quando un giovane gambiano mentre stava per passare il valico su un’auto poi risultata rubata, ma notando una pattuglia vicino al valico aveva fatto un’inversione a U cercando così di evitare i carabinieri. Era stato poi fermato da un’altra pattuglia ed erano iniziate le indagini.

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