«Il virus è lo stesso
stesse conseguenze
ci sono solo meno casi»

La virologa Rebucci, responsabile del reparto Covid di Sondalo, invita a non abbassare la guardia

Aumento dei casi di positività al coronavirus, aumento dei ricoveri nel reparto Covid-19 dell’ospedale Morelli di Sondalo, e aumento soprattutto della gravità delle condizioni di chi si ammala rispetto alla prima parte dell’estate. Il virus non sembra proprio aver “perso potenza” e I contagiati sono ancora, spesso, malati a tutti gli effetti.

Ce lo spiega la dottoressa Chiara Rebucci, virologa tiranese, responsabile del reparto Covid-19 del Morelli.

La situazione sembra essere molto cambiata rispetto ad un mese fa, ci sono più persone malate oltre che un maggior numero di persone contagiate?

Nella prima fase dell’estate abbiamo identificato esclusivamente persone asintomatiche che arrivavano in ospedale per tutt’altro motivo e, sottoposti a tampone per il ricovero, risultavano positivi al virus. In alcuni casi si trattava di infezioni vecchie, i pazienti raccontavano di aver avuto sintomi nei mesi precedenti, ad aprile, addirittura a marzo, e si trattava quindi di positività decisamente lunghe.

Poi che cosa è cambiato?

Da fine luglio e inizio agosto, invece, sono “tornati” i pazienti sintomatici per Covid, e con quadri clinici simili a quelli che riscontravamo nei pazienti a marzo, con febbre, tosse e dispnea. Certo, parliamo di numeri molto inferiori, ma le conseguenze sono esattamente le stesse rispetto a 8 mesi fa.

C’è chi dice che il virus ha perso potenza ed è meno pericoloso, è d’accordo?

No. Il virus è sempre lo stesso, non è cambiato. Il 15 agosto abbiamo avuto in reparto alcuni casi di pazienti il cui quadro clinico era assolutamente paragonabile a quello di chi veniva ricoverato a marzo. E dal laboratorio ci hanno confermato che la carica virale riscontrata era particolarmente alta, più di quella riscontrata nei positivi alcune settimane fa.

Come si spiega l’aumento riscontrato da inizio agosto?

Probabilmente è venuta meno l’attenzione che avevamo avuto i mesi scorsi, ed è anche comprensibile. C’è voglia di una maggiore libertà e certamente le persone girano di più.

Quindi c’era da aspettarselo questo incremento

C’era da aspettarselo. Soprattutto i giovani, ma non solo, si preoccupano meno del problema e sono più “incoscienti”, per così dire. Ma il virus sta ancora circolando e dobbiamo continuare ad adottare le misure necessarie ad evitarne la diffusione

. E fortunatamente la maggior parte della popolazione ha capito che bisogna cambiare le abitudini. Non si tratta di cambiamenti drammatici, è necessario solo rispettare il distanziamento sociale, lavare frequentemente le mani e utilizzare la mascherina».

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