«Il tunnel del Gallo è ormai obsoleto
Bisogna realizzare una nuova strada»

Livigno. La proposta dell’ex sindaco Galli: «Un viadotto dalla cima del Mont de la Schera». «La galleria a senso unico non risponde più alle esigenze del turismo e rischia di frenare gli effetti delle Olimpiadi»

«È inutile che Ekw spenda tanti soldi per la sistemazione del tunnel del Gallo, provocando la chiusura della strada per diversi mesi in bassa stagione.

Ormai il tunnel a una sola corsia di marcia è obsoleto per le esigenze del turismo non solo di Livigno ma dell’intera Alta Valtellina e quindi sarebbe più saggio chiuderlo e spendere i soldi che sono ora utilizzati per la manutenzione per la costruzione di una nuova strada che sostituisca il tunnel.

La proposta rivoluzionaria arriva da Valentino Galli , classe 1945, che è stato sindaco di Livigno una quarantina di anni fa. Ora l’ex primo cittadino, che poi ha occupato ruoli in minoranza nell’amministrazione comunale, lancia un’importante proposta per la viabilità fra Livigno e il resto dell’Europa, bacino turistico insostituibile per quanto riguarda la stagione invernale.

Ora i turisti, dopo aver percorso centinaia di chilometri in autostrada, sono costretti per raggiungere la Valtellina all’imbuto del tunnel che unisce la Svizzera a Livigno, che ha il traffico a senso unico alternato a seconda degli orari di afflusso o uscita dei turisti.

Galli spiega da cosa deriva la solenne bocciatura che fa del tunnel. «Il tunnel della Drossa,che ha una punta di 4300 passaggi il sabato, non risponde più alle esigenze del turismo che non sono solamente quelle di Livigno, ma quelle dell’intera Alta Valle (Bormio e Santa Caterina) visto il numero di turisti dell’Est Europa che giungono nella nostra provincia a sciare. Un numero massimo di auto simile è troppo limitato, e rischia di frenare lo sviluppo ulteriore che arriverà dalle Olimpiadi invernali del 2026. Mi auguro che gli amministratori di Livigno siano attenti a questa problematica e ci siano i contatti con le autorità svizzere per trovare una soluzione in fretta, in maniera di non avere ripercussioni negative sul turismo».

Pur sapendo dell’ostracismo del Parco Nazionale svizzero che ha sempre bloccato qualsiasi proposta proveniente da Livigno «come quella volta che negli anni Sessanta quando proposero a Livigno di realizzare la strada ma verso l’Alpe del Gallo con difficoltà insuperabili nel transitare sul monte Boffalora: chiaramente era una proposta, provocatoria, assolutamente non realizzabile - ricorda Galli-. Ma il Parco Nazionale Svizzero ha poi dimostrato già in passato che quando le soluzioni servono alla Svizzera è meno intransigente. La mia proposta è la meno invasiva per il territorio elvetico. In cima al Mont de la Schera dovrebbe partire una viadotto che si collega al versante di Livigno (circa 600 metri, nda), fino alla dogana, da lì poi ci penserebbe Livigno a completare l’opera. E’ il momento di battere cassa per il Comune visto che Ekw e le sue consorelle con i rincari che ha avuto l’energia elettrica sta guadagnando moltissimo ed in pratica non dà nulla a Livigno se non il transito gratuito per i livignaschi nel tunnel».

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