Il Senato ha detto sì alle Olimpiadi
«Ora investiamo sul territorio»

In un’Alta Valle fiaccata dai lutti per Covid l’accoglienza sobria degli amministratori

Dopo la Camera anche il Senato ha dato l’ok alla legge per le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 che per la nostra provincia vogliono dire gare a Bormio (discesa libera) e Livigno (freestyle e snowboard). A questo punto l’appuntamento con la manifestazione a cinque cerchi è realtà.

L’atmosfera di Losanna, quando ci fu l’annuncio ufficiale da parte del Cio dell’assegnazione a Milano e Cortina delle Olimpiadi invernali del 2026, era senza dubbio diversa. Là scoppio la festa tricolore; ieri la notizia che anche il Senato ha dato l’ok al grande avvenimento è stata presa con maggiore sobrietà in Alta Valle. In una terra pesantemente martoriata dal Covid-19, sia in termini di vite umane sia dal pesantissimo strascico economico che vede in ginocchio una realtà che poggia la propria economia sul turismo, settore praticamente cancellato dalla fobia post Covid-19 che ha spazzato via la spensieratezza, non è certamente il momento di trionfalismi che nessuno vuole fare, anche davanti a un evento di portata storica.

Dopo il sì quasi unanime della Camera lo scorso 15 aprile, è arrivato dal Senato il via libera definitivo con 225 voti favorevoli, nessun contrario e un solo astenuto, che converte in legge la normativa per i Giochi invernali del 2026 e per le finali del tennis a Torino. «L’Italia riparte insieme allo sport - le parole del ministro Vincenzo Spadafora -. Un impegno importante portato avanti, nonostante l’emergenza, grazie alla collaborazione di tutti: istituzioni nazionali, regionali, locali, Coni, Cip, federazioni sportive e forze politiche, come dimostra il voto unanime al Senato. Un segno di speranza e di ottimismo per il futuro, che conferma l’importanza vitale dello sport per la ripartenza economica del nostro Paese».

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