«Il mio cane ucciso
a colpi di fucile»
Il consigliere denuncia

Bormio L’episodio il mese scorso e non sembra un fatto isolato Altre cinque sparizioni nella stessa zona

Un fatto grave, increscioso, che deve far riflettere e, soprattutto, che non deve più accadere. Perché l’uccisione di un cane a poche centinaia di metri da casa sua, nei pressi di altre abitazioni a Bormio, in piena mattinata, è sicuramente un episodio da condannare apertamente.

Per questo Loris Praolini, proprietario di Shiba ed attuale consigliere comunale di maggioranza di Bormio, ha voluto rendere noto quanto accaduto al suo amico a quattro zampe. Il fatto risale al mese di dicembre ma, dopo aver sporto denuncia, ha atteso che le indagini facessero il loro corso.

Il suo Shiba, un incrocio di Border Collie, è stato rinvenuto «da un mio famigliare - ci ha raccontato - sotto al ciglio di una strada pubblica sterrata. Probabilmente gli hanno sparato quando si trovava sulla strada e poi la carcassa è stata trascinata sotto al ciglio della strada per nasconderla. Questa azione è stata fatta, a mio parere, in maniera frettolosa, in quanto un mio famigliare, dopo avere udito due spari appena sopra la nostra abitazione, si è recato nel punto di provenienza degli spari. La persona che ha commesso il fatto, sentendo l’avvicinarsi di qualcuno, non è stata in grado di nascondere meglio la carcassa».

Erano circa le 9.30 di mattina e la zona interessata dal tragico sparo è in località Borminella, a 441 metri dall’abitazione di Praolini sita in via Feleit 13. Il giorno seguente la radiografia, alla ricerca di eventuali frammenti di proiettile: «L’esame ha dato esito positivo e dunque - ha ricordato - ho portato il mio cane in un altro studio al fine di estrarre il proiettile e smaltire la carcassa». Dopo avere ricevuto l’esito dell’esame la decisione di sporgere denuncia contro ignoti ai carabinieri di Bormio. «Il fatto successo è molto grave - questa l’amara constatazione di Praolini - dal punto di vista penale, personale e della comunità di Bormio. La cosa che più fa riflettere è la posizione dove è accaduto il fatto, ossia su una strada pubblica e a poche centinaia di metri dalle abitazioni. Un mio famigliare quella mattina si è recato alla nostra baita con i cani, edificio che dista dal luogo dove è accaduto circa 280 metri. Il mio cane probabilmente stava rientrando a casa in autonomia e gli hanno sparato. Non era un cane aggressivo e non si sarebbe fatto avvicinare. Quella è una strada frequentata da turisti, agricoltori, biciclette in quanto collega alla località Borminella e di conseguenza anche San Pietro e Santa Caterina».

Per tutti questi risvolti Praolini ha deciso di rendere nota la vicenda che l’ha colpito, anche come monito affinché simili fatti non accadano più. Nei giorni successivi ha contattato un rappresentante dell’associazione della caccia locale, «il quale mi ha dato supporto - ha concluso - e garantito la piena disponibilità a fare luce sulla vicenda. Mi sento di ringraziare l’associazione Caav Comprensorio alpino Alta Valtellina, per il supporto dato». Ma purtroppo, non è tutto. Sembra che quanto accaduto al povero Shiba non sia un episodio isolato dal momento che nei periodi precedenti l’accaduto Praolini ha fatto sapere che nella zona ci sarebbero state almeno cinque altre sparizioni di cani.

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